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Imola, città Medaglia d’oro al valor militare per la sua partecipazione all’attività partigiana, ha festeggiato il 25 aprile. La cerimonia ufficiale, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, si è tenuta in piazza Matteotti, al culmine di una giornata interamente dedicata alla memoria. Sono intervenuti per il Comune di Imola il sindaco Marco Panieri e, per l’Anpi Imola, il presidente Gabrio Salieri. Le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Liberazione sono state dedicate alla staffetta partigiana Virginia ‘Gina’ Manaresi, la cui scomparsa il 7 aprile scorso, ha ricordato il sindaco, “ha lasciato un vuoto enorme, ma anche una traccia indelebile”. Inoltre è stato ricordato papa Francesco, “che con la sua vita e il suo magistero ha incarnato valori profondamente legati al 25 aprile: la dignità per ogni persona, la pace come orizzonte, l’attenzione agli ultimi, ai poveri, agli emarginati”.
Il sindaco ha sottolineato: “Ottant’anni fa, in un’Italia ferita dalla guerra, dalla dittatura e dall’occupazione nazifascista, uomini e donne comuni trovarono il coraggio di scegliere. Scelsero la libertà. Scelsero la democrazia. Scelsero la dignità dell’essere umano. Fu una scelta difficile, spesso solitaria, pagata con la vita. Ma fu anche una scelta collettiva, capace di dare all’Italia un nuovo inizio. È questa la radice profonda del 25 aprile, la Festa della Liberazione: non solo la fine di una guerra, ma l’inizio di una Repubblica fondata sui valori dell’antifascismo, della giustizia e della pace. Imola è una città che porta nella propria storia e nel proprio cuore le tracce di quella scelta. Il riconoscimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare per Attività Partigiana non è un onore da esibire, ma un impegno da rinnovare ogni giorno”.
La giornata si è aperta alle 8.45 presso la sede dell’Anpi, con la deposizione di una corona al monumento a ricordo dei perseguitati, degli uccisi e dei fucilati, tra i quali Alessandro Bianconcini, antifascista e combattente di Spagna che ha dato il suo nome alla 36° Brigata Garibaldi. Poi alle 9, presso la Rocca Sforzesca, è stata deposta una corona ai caduti. Poco dopo è partito il corteo per Piazza Gramsci, con il passaggio alle Pietre di Inciampo dedicate ai deportati politici Cleo Ricchi e Sante Noferini poste in via Giovanni da Imola e la performance della classe 5H Liceo Linguistico ‘Alessandro da Imola’, con la prof.ssa Beatrice Carletti, nell’ambito del progetto ‘Quando un posto diventa un luogo’.
In piazza Matteotti, dopo il concerto della Banda Musicale Città di Imola, si è svolta la celebrazione ufficiale, con gli interventi di Panieri e Salieri e una performance a cura della Fondazione Accademia Internazionale di Imola ‘Incontri con il Maestro’ nell’ambito del progetto ‘Quando un posto diventa un luogo’. Al termine è stata posata una corona nell’androne del Comune alla lapide dei caduti in guerra, poi è partito il corteo diretto al Monumento al Partigiano in piazzale Leonardo da Vinci presso cui è stata deposta un’altra corona. Qui si è tenuta anche una performance a cura degli studenti delle terze della Scuola Secondaria di Primo Grado ‘L. Orsini’ con la professoressa Paola Vacchi, nell’ambito del progetto ‘Quando un posto diventa un luogo’.
Nel pomeriggio, dalle 17 in piazza Gramsci, l’iniziativa ‘Concerti, persone e parole antifasciste’: concerti, interventi e attività fino a tarda sera in piazza Gramsci per festeggiare insieme l'ottantesimo anniversario della Liberazione, a cura di Papaveri in collaborazione con l'Anpi e tante associazioni imolesi, con spazi e attività anche per le famiglie.
25 APRILE 2025 – INTERVENTO DEL SINDACO DI IMOLA, MARCO PANIERI
80° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo
Autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni, cittadine e cittadini, care ragazze e cari ragazzi,
Ottant’anni fa, in un’Italia ferita dalla guerra, dalla dittatura e dall’occupazione nazifascista, uomini e donne comuni trovarono il coraggio di scegliere. Scelsero la libertà. Scelsero la democrazia. Scelsero la dignità dell’essere umano. Fu una scelta difficile, spesso solitaria, pagata con la vita. Ma fu anche una scelta collettiva, capace di dare all’Italia un nuovo inizio.
È questa la radice profonda del 25 aprile, la Festa della Liberazione: non solo la fine di una guerra, ma l’inizio di una Repubblica fondata sui valori dell’antifascismo, della giustizia e della pace.
Imola è una città che porta nella propria storia e nel proprio cuore le tracce di quella scelta. Il riconoscimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare per Attività Partigiana (alle mie spalle) non è un onore da esibire, ma un impegno da rinnovare ogni giorno. Dietro quella medaglia ci sono le vite di tanti giovani partigiani, il dolore delle famiglie, le deportazioni, le rappresaglie, le stragi. Ma anche la forza di rialzarsi, di ricostruire, di credere in un futuro differente.
Lo ricordava bene il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, quando ci diceva che la Costituzione non è un libro “caduto dal cielo”, ma che “dietro ogni articolo della Costituzione ci sono centinaia di giovani morti nella Resistenza”.
La Resistenza deve unirci e renderci tutti orgogliosi in Italia e in Europa, perché rappresentò un grande laboratorio di incontro e di collaborazione fra forze popolari di diverse posizioni e diverse culture politiche, a sostegno di Valori fondamentali condivisi.
Oggi celebriamo l’80° anniversario della Liberazione. Un anniversario che, come Comune di Imola, abbiamo voluto onorare con un percorso ampio, partecipato, costruito insieme alle realtà che da sempre custodiscono la memoria civile e democratica del nostro territorio. È nato così un Tavolo di confronto, composto da rappresentanti dell’Amministrazione comunale e delle principali associazioni della memoria: l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, l’Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti, il Centro Imolese di Documentazione sulla Resistenza Antifascista e la Storia Contemporanea, il Coordinamento Associazioni d’Arma, l’Archivio Storico dell’Unione Donne in Italia e l’Assessorato alla Cultura. Insieme abbiamo lavorato, e di questo voglio sinceramente ringraziare ognuno, a un programma di iniziative che non si limita a ricordare il passato, ma si propone di interrogare il presente e proiettarsi nel futuro.
Perché la Resistenza non è solo un periodo della nostra storia: è un metodo, un’idea di cittadinanza, un dovere morale che ci interpella anche oggi.
E proprio a questo impegno abbiamo voluto dare un nome, un volto, un simbolo: Virginia Manaresi, per tutti “Gina”. Staffetta partigiana, arrestata e deportata a Bolzano, da cui riuscì a fuggire nel 1945.
Fondatrice della sezione imolese dell’Unione Donne in Italia, Presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati a Imola, voce instancabile della memoria, testimone della Resistenza. A lei abbiamo voluto dedicare le celebrazioni dell’80° anniversario. La sua scomparsa, avvenuta il 7 aprile scorso, ha lasciato un vuoto enorme, ma anche una traccia indelebile.
Con la sua vita, Gina ha raccontato a generazioni di giovani il valore della libertà. Ci ha ricordato che resistere significa, prima di tutto, non accettare l’ingiustizia come destino. Quando abbiamo appreso della sua morte, proprio mentre stavamo per presentare le iniziative per l’80°, abbiamo deciso di dedicare tutto a lei. Perché oggi, più che mai, è nostro dovere continuare la sua testimonianza, rilanciarne il messaggio, raccogliere il suo testimone.
Nel suo ricordo, e in quello di tutte le donne e gli uomini della Resistenza, continuiamo a portare avanti progetti come “Quando un posto diventa un luogo”, che coinvolge le scuole nella riscoperta attiva dei luoghi della memoria. Un progetto partito da Imola, divenuto oggi modello europeo, che dimostra come la memoria possa essere uno strumento di cittadinanza attiva, capace di parlare ancora ai giovani, in Italia e nel mondo. Ma la memoria, per essere autentica, deve tradursi in responsabilità. Ringrazio per questo, fra gli altri, Marco Orazi, Annalisa Cattani, le scuole che hanno partecipato.
Per questi motivi voglio ringraziare anche l’ANED, la Presidente Roberta Dall'Osso e quanti hanno contribuito alle iniziative per questo 80° anniversario. Una su tutte, a cui abbiamo dedicato un momento anche questa mattina: le pietre d’inciampo, un progetto internazionale dell'artista Gunter Demnig e che è arrivato anche a Imola.
Le Pietre d’Inciampo sono piccoli blocchi di pietra ricoperti di ottone lucente, posti davanti alla porta dell'ultima residenza delle vittime. Ogni pietra riporta nome, anno di nascita, giorno e luogo di deportazione e data di morte, come monito per non dimenticare.
Inoltre quest’anno parteciperò personalmente al Viaggio della Memoria, a cui il Comune di Imola aderisce, con un percorso e un incontro internazionale al campo di sterminio di Mauthausen ed altri luoghi significativi. Parteciperò insieme ad una delegazione imolese e ad alcune scuole.
Viviamo tempi complessi, attraversati da nuove guerre, da ondate di odio, da minacce alla democrazia. In troppe parti del mondo i diritti vengono negati, le libertà schiacciate, la pace calpestata. Penso alle martoriate popolazioni dell’Ucraina e della Striscia di Gaza, e a tanti altri luoghi meno raccontati, ma non meno colpiti.
In questi giorni di memoria, desidero ricordare con gratitudine anche Papa Francesco, scomparso qualche giorno fa, che con la sua vita e il suo magistero ha incarnato valori profondamente legati al 25 aprile: la dignità per ogni persona, la pace come orizzonte, l’attenzione agli ultimi, ai poveri, agli emarginati. Un messaggio universale, rivolto a credenti e non credenti, capace di parlare alle coscienze e di richiamarci a un impegno morale e civile.
Il messaggio del 25 aprile ci dice che la libertà non è mai scontata. Va difesa, coltivata, costruita giorno per giorno. Allora come oggi, la democrazia non è mai al sicuro. Allora il pericolo aveva il volto della dittatura. Oggi prende spesso forme più subdole: odio in rete, negazionismo, disinformazione, disimpegno. Ma non per questo è meno pericoloso. Anche in Europa, anche in Italia, dobbiamo essere vigili. Perché ogni volta che si banalizzano le parole del fascismo, ogni volta che si alza un dito contro i diritti delle persone, ogni volta che si attacca la Costituzione, il nostro dovere è opporci.
“Abbasso la guerra” è la frase gridata dalle donne radunate nella piazza di Imola il 29 aprile 1944, per reclamare il pane per le proprie famiglie e per chiedere la fine della guerra. Quella frase, quel grido, è ancora oggi tragicamente attuale e lo facciamo nostro, ancora oggi. Da questa frase prende il nome la Mostra “Abbasso la Guerra. Imola 1943-1945”, allestita presso la Biblioteca Comunale di Imola, che ricostruisce quel periodo dai documenti e dai diari di due giovani imolesi: Elio Gollini e Rosa Maiolani.
Dalle macerie che lo spirito del 25 aprile trovò, nasce l’Unione Europea. Difendere i valori della Resistenza significa anche rafforzare l’Unione Europea, nata per unire ciò che la guerra aveva diviso, e oggi più che mai baluardo contro i nuovi nazionalismi e le minacce alla democrazia.
Il 25 aprile non è una festa di parte. È la festa di tutti coloro che credono nella democrazia. Di chi ha a cuore il futuro delle nuove generazioni. Di chi non si arrende al cinismo, all’indifferenza, alla paura.
Ecco perché oggi, in piazza, voglio ringraziare le cittadine e i cittadini, le scuole, le associazioni, i testimoni, tutti coloro che ogni giorno fanno vivere questi valori. Ringrazio le scuole, le insegnanti, i dirigenti e tutti gli studenti che partecipano con intelligenza e passione a questo percorso.
La memoria non ha senso, se non diventa anche educazione e coinvolgimento delle giovani generazioni. Coinvolgerle è stato uno dei tratti distintivi dei testimoni che ci hanno accompagnato. Per questo voglio salutare Vittorio Gardi, che è qui con noi.
Perché resistere oggi significa difendere la Costituzione, promuovere la pace, non lasciare indietro nessuno, coltivare la memoria come atto di responsabilità collettiva.
Viva la Resistenza, viva la Libertà, viva l’Italia antifascista,
viva Imola sempre antifascista!
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Ultimo aggiornamento: 25-04-2025, 13:50