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Si è svolta stamattina, al Giardino Generale Anders in viale della Resistenza, la cerimonia di commemorazione del contributo alla liberazione di Imola da parte del II Corpo d’Armata polacco, guidato dal generale Władysław Anders. Alla cerimonia hanno preso parte molti cittadini polacchi e imolesi, in una manifestazione particolarmente sentita vista la ricorrenza degli ottant’anni dalla Liberazione.

Presenti per le istituzioni il sindaco di Imola Marco Panieri, il presidente dell’ANPI di Imola Gabrio Salieri e numerosi esponenti della Repubblica di Polonia, tra cui il capo ufficio per i veterani di guerra e per le vittime di persecuzione Lech Parell e la console a Milano della Repubblica di Polonia Agnieszka Gloria Kamińska. Presenti anche alcuni reduci della Seconda guerra mondiale, a cui il capo ufficio Parell ha conferito delle medaglie a riconoscimento del loro impegno.

Il contributo polacco alla liberazione di Imola fu determinante. Furono i soldati polacchi della III Brigata della V Divisione Karpacka i primi a entrare in città da Porta dei Servi, nel pomeriggio del 14 aprile, dopo che i tedeschi avevano abbandonato la città a seguito dello sfondamento delle linee difensive sui fiumi Senio e Santerno.

“Ottant’anni fa, in un’Europa ferita e martoriata dalla guerra, il coraggio e il sacrificio del II Corpo d’Armata Polacco scrissero una pagina di storia che resterà per sempre impressa nella memoria della nostra città e del nostro Paese – ha ricordato il sindaco Panieri -. Imola, la Romagna, l’Italia intera devono molto a quegli uomini venuti da lontano, guidati dal Generale Władysław Anders, che con dedizione e spirito di sacrificio combatterono per la libertà di una terra che non era la loro, ma che divenne per sempre parte della loro eredità storica e morale”.

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Il sindaco ha poi assegnato un riconoscimento per l’attività svolta a Gabriele Ravanelli, presidente dell’Associazione Eredità e memoria, da anni impegnata a ricordare il contributo polacco alla liberazione di Imola: “A Gabriele Ravanelli, con profonda gratitudine per l’instancabile impegno nella valorizzazione della memoria storica del II Corpo d’Armata Polacco e del legame tra la Città di Imola e il popolo polacco. La memoria è diventata ponte tra i popoli, eredità viva e impegno per le nuove generazioni. Con riconoscenza”, il testo del riconoscimento.

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Il discorso integrale del Sindaco di Imola, Marco Panieri

80° ANNIVERSARIO DEL II CORPO D’ARMATA POLACCO

Autorità civili e militari, Rappresentanti della Repubblica di Polonia, Veterani, Membri dell’Associazione “Eredità e Memoria”, ANPI, Associazioni d’Arma, Cittadine e cittadini di Imola,

Ottant’anni fa, in un’Europa ferita e martoriata dalla guerra, il coraggio e il sacrificio del II Corpo d’Armata Polacco scrissero una pagina di storia che resterà per sempre impressa nella memoria della nostra città e del nostro Paese. Imola, la Romagna, l’Italia intera devono molto a quegli uomini venuti da lontano, guidati dal Generale Władysław Anders, che con dedizione e spirito di sacrificio combatterono per la libertà di una terra che non era la loro, ma che divenne per sempre parte della loro eredità storica e morale.
Il II Corpo d’Armata polacco non fu soltanto un’unità militare impegnata sul campo di battaglia, ma un simbolo di fratellanza tra i popoli, di lotta per valori universali, di resistenza contro l’oppressione. La loro avanzata, culminata nella liberazione di Imola il 14 aprile 1945, ci ha lasciato un’eredità preziosa: la consapevolezza che la libertà non è un dono, ma una conquista che richiede impegno, dedizione e, spesso, sacrificio.

Imola è Città Medaglia d’Oro al Valore Militare per Attività Partigiana, e quel riconoscimento non è un semplice tributo, ma il segno tangibile di quanto la nostra comunità abbia sofferto e lottato per la libertà. Insieme ai partigiani e agli Alleati, il II Corpo d’Armata Polacco contribuì in modo determinante alla fine dell’occupazione nazifascista. Quelle battaglie furono il prezzo pagato per un futuro di pace, e oggi tocca a noi ricordare e riaffermare il valore di quei sacrifici.

La memoria non è solo un dovere nei confronti del passato, ma una responsabilità verso il presente e il futuro. Come spesso ripetiamo nelle celebrazioni della Liberazione, non si tratta solo di un evento storico, ma di un monito: la libertà va coltivata ogni giorno, difesa con convinzione, rinnovata nel suo significato più profondo. Per questo, oggi, le nuove generazioni devono sentirsi parte di questo percorso, devono comprendere che il loro ruolo di cittadini attivi è il miglior tributo che possiamo offrire a chi ha combattuto per un mondo più giusto.

In questi giorni di memoria, desidero ricordare con gratitudine Papa Francesco, scomparso il 21 aprile, che con la sua vita e il suo magistero ha incarnato valori profondamente legati al 25 aprile: la dignità per ogni persona, la pace come orizzonte, l’attenzione agli ultimi, ai poveri, agli emarginati. Un messaggio universale, rivolto a credenti e non credenti, capace di parlare alle coscienze e di richiamarci a un impegno morale e civile.

Questo Giardino della Memoria, che accoglie il Monumento al II Corpo d’Armata Polacco, la statua del Generale Anders e il ricordo dell’orso Wojtek, non è solo un luogo fisico, ma un testimone silenzioso del profondo legame che unisce Imola e la Polonia. È un ponte tra passato e futuro, tra popoli che hanno condiviso il dolore della guerra e che oggi, nella pace, rafforzano la loro amicizia attraverso la cultura, la storia e la collaborazione istituzionale.

Ottant’anni dopo, non possiamo ignorare le sfide che ancora oggi minacciano la pace e la stabilità in Europa e nel mondo. La nostra storia ci insegna che la democrazia e la libertà vanno difese con determinazione e responsabilità. Il legame tra Italia e Polonia si rafforza anche nella comune appartenenza all’Unione Europea, un progetto nato dalle macerie della guerra e fondato su un ideale di pace e cooperazione tra i popoli. Un progetto che, come ci ricordano gli inni nazionali di Italia e Polonia, è fatto di valori comuni, di un cammino condiviso, di una volontà di costruire un futuro basato sulla dignità e sul rispetto reciproco.

A nome della Città di Imola, desidero esprimere la mia più profonda gratitudine alla Repubblica di Polonia, ai suoi rappresentanti qui presenti, e a tutti coloro che, attraverso l’Associazione ‘Eredità e Memoria’, con passione e dedizione preservano e tramandano questa storia.

Che il sacrificio del II Corpo d’Armata Polacco resti per sempre inciso nella coscienza della nostra comunità, come monito e insegnamento, come simbolo di coraggio e resistenza, come esempio di un’umanità che, anche nei momenti più bui, seppe scegliere da che parte stare. Oggi e sempre, con riconoscenza e rispetto.

Viva la libertà! Viva l’Europa!

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Ultimo aggiornamento: 23-04-2025, 17:25