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13 agosto. San Cassiano, Patrono della Città di Imola. Una festa religiosa, ma anche con un’importante significato civile e popolare.

Essa esprime anche la ricchezza e lo spessore di un immenso patrimonio culturale e storico del quale come città dobbiamo essere orgogliosi. Proprio quest’anno ricorrono i 200 anni dalla morte di Barnaba Gregorio Chiaramonti, che fu Papa Pio VII dal 1800 al 1823 e prima ancora, dal 1785, vescovo di Imola. Una figura da ricordare perché lasciò un segno indelebile nella nostra Diocesi, noto per la sua cultura e le sue apertura alla modernità, alla democrazia e alle esigenze popolari. A lui è dedicata una lapide nella Sala del Gonfalone nel nostro Palazzo Comunale, dal 1814.

L’augurio è che San Cassiano possa ricordare a ognuno di noi quanto sia importante riconoscere i valori condivisi che ci uniscono, ricordarsi dei più fragili, ritrovare uno sguardo di fiducia verso il futuro e le radici stesse della nostra comunità.

In un tempo di incertezze e nelle difficili prove che abbiamo dovuto affrontare, essere comunità è stata la nostra vera forza. Oggi ci aspetta, in un’Imola che si trasforma, il compito di una ricostruzione e di un rilancio che sia non solo economico, ma anche sociale, culturale ed educativo.

Sapremo farlo se ci ricorderemo ciascuno, ogni giorno, di essere donne e uomini di buona volontà che condividono un destino comune, che non lasciano indietro nessuno e con la consapevolezza sincera di essere un Popolo in cammino, come la celebrazione di San Cassiano ci ricorda.

Colgo l'occasione per un sentito ringraziamento al ruolo che la Diocesi di Imola svolge nel nostro territorio, attivo e senza riserve, condividendo collaborazioni, progetti e scopi per una città più giusta e a misura di Persona.

Marco Panieri
Sindaco di Imola

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Ultimo aggiornamento: 20-09-2023, 09:03