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Dalla demonizzazione della guerra alla fiducia nel valore umano. Si può riassumere così l’intervento della sen. Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi e Vice presidente nazionale dell’Anpi, questa sera all’incontro sul tema “Il miglior arsenale è la pace. Nelle ore più buie della storia vale ciò che siamo, valgono le nostre idee”.
L’incontro pubblico è stato promosso nella Sala del Consiglio comunale dalla presidenza del Consiglio comunale, insieme all’Amministrazione comunale e all’Anpi. A portare i saluti, in apertura dell’incontro, sono stati il presidente del Consiglio comunale, Roberto Visani, seguito dal presidente dell’Anpi, Gabrio Salieri e dal sindaco di Imola, Marco Panieri. E’ poi intervenuta la senatrice Albertina Soliani. Nei loro interventi tutti hanno commemorato Carlo Smuraglia, presidente onorario dell'Anpi, scomparso nella giornata odierna.
“Il filo conduttore che ha attraversato la vita di Albertina Soliani è il presidio della democrazia, la lotta alle diseguaglianze sociali e l'impegno per la pace nel mondo – ha affermato nell’aprire l’incontro Roberto Visani, presidente del Consiglio comunale -. È per questo che insieme al Sindaco Panieri e al Presidente dell'Anpi Salieri abbiamo pensato di invitare a Imola la Senatrice Soliani per offrire alla Città uno spazio pubblico per confrontarsi sulla grande questione della pace in un momento storico nel quale l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa e ciò che non doveva più ripetersi è accaduto di nuovo con il suo carico di sofferenze, di distruzione e di morte. Una guerra che pone alle nostre coscienze interrogativi etici che ci inquietano in un contrasto, che a volte appare insanabile, fra etica della convinzione e etica della responsabilità. Mi auguro che questo incontro pubblico possa rappresentare uno spazio libero di discussione e di confronto e che al termine di questa iniziativa possiamo sentirci tutti più impegnati ad essere artigiani di pace”.
Gabrio Salieri, presidente Anpi Imola, ha sottolineato: “sono la nostra memoria e la nostra Costituzione che ci impongono di condannare senza mezzi termini la Russia e di solidarizzare con la resistenza dello Stato ucraino, con il suo popolo e con i suoi profughi. Ed è questa la posizione che l’ANPI ha tenuto fin dal Congresso nazionale di marzo, che molti commentatori hanno volutamente travisato per poter attaccare l’Anpi e ciò che rappresenta. E sono la nostra memoria e la nostra Costituzione che ci chiedono di invocare e perseguire la pace, così come chiede con forza anche il Papa. L’Italia, l’Europa e l’ONU devono operare con il massimo dell’impegno e della pressione sulla Russia per ottenere il cessate il fuoco e l’inizio di una trattativa seria per porre termine a questo genocidio. La guerra non può e non deve essere una opzione cui ci si adegua o addirittura si contribuisce a incrementare. La pace resta l’unica opzione”.
“Imola ha nel suo cuore e nel suo dna la pace, la libertà e la democrazia e di fronte alla situazione attuale, dobbiamo continuare a promuovere occasioni di confronto su questo tema, forti delle nostre radici, della nostra storia e della nostra cultura di pace – ha evidenziato il sindaco Marco Panieri -. Quella di stasera è un’iniziativa importante per proseguire su questo percorso, con l’impegno di trasmettere alle nuove generazioni i valori della pace, della libertà, della democrazia frutto della Resistenza e alla base della nostra Costituzione. Di fronte all’attacco violento, che non ha alcuna giustificazione, della Federazione Russa al popolo ucraino, di fronte ai tanti conflitti che ogni giorno insanguinano il pianeta, è importante continuare a reclamare a gran voce la pace e non assuefarsi all’idea della guerra come un fatto “normale”. In questo, c’è l’impegno di tutta la nostra comunità, che si è da subito mobilitata per accogliere i profughi dall’Ucraina”.
“Tutto quello che abbiamo vissuto in questi decenni di pace in Europa ci ha costituito, ci ha reso quello che siamo e di fronte all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia abbiamo sentito nelle nostre fibre, dentro di noi, qualcosa che stava sconvolgendo quello che siamo come persone e come comunità. In noi c’è il rifiuto della guerra perché è innaturale. La scelta di passare il confine dell’Ucraina con i carrarmati non esiste, Putin non può superare quel limite. Riconoscere che si deve resistere è fondamentale, semmai possiamo discutere sul come aiutare a resistere - ha detto la sen. Albertina Soliani nel suo appassionato intervento, volto al richiamo del valore umano e dell’autorità di coloro che soffrono -. Da Casa Cervi, nelle prime ore dopo l’invasione le prime parole sono state che il miglior arsenale è la pace, come alternativa alla guerra e che nelle ore più buie della storia vale ciò che siamo, valgono le nostre idee. Chiediamo immediatamente il cessate il fuoco. Noi non ci rassegniamo alla guerra perché abbiamo il senso del nostro passato e siamo qui per dire cosa ci sta a cuore. Vogliamo immaginare il protagonismo delle persone, perché questa guerra ci riguarda tutti e dobbiamo avere un’idea positiva del futuro, sapere che ce la possiamo fare. Il desiderio più forte è quello della pace e in questo dobbiamo avere fiducia”.
E’ poi seguito il dibattito con una decina di interventi, da parte del pubblico numeroso, che ha seguito con grande attenzione tutto l’incontro.
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Ultimo aggiornamento: 24-10-2023, 17:39