Basta la parola: autonomia
AUTONOMIA
Il dizionario TRECCANI definisce l’Autonomia, nell’uso comune, come la facoltà e capacità del singolo di regolarsi liberamente: avere, godere, raggiungere, perdere la propria autonomia.; rivendicare, difendere la propria autonomia.; autonomia economica, capacità di provvedere da sé alle proprie necessità. Per estens., indipendenza, libertà di agire.
Nell’ambito del diritto l’Autonomia costituisce un concetto fondamentale: in generale, è il potere dei privati di regolare liberamente i propri interessi e di decidere della propria sfera giuridica, nel rispetto dei limiti e degli obblighi stabiliti dall’ordinamento. In base al rapporto tra soggetto privato e ordinamento giuridico, l’autonomia privata viene definita di volta in volta o come potere riconosciuto ai privati ovvero come libertà originaria, fenomeno anzitutto sociale e preesistente a qualunque tipo di riconoscimento giuridico. La Costituzione non la menziona espressamente ma la tutela indirettamente all’art. 3 (come strumento necessario al pieno sviluppo della persona umana) e all’art. 41 (come iniziativa economica privata). (…)
La condizione di svantaggio delle donne è riconosciuta e indicata come gender gap a livello internazionale (obiettivo n. 5 SDGs Nazioni Unite 2030).
Essa costituisce un danno non solo per le donne in termini di disuguaglianza, di disparità nel riconoscimento dei diritti, di iniquità e ingiustizia, ma anche per il miglioramento del benessere della comunità e per lo sviluppo civile, sociale, economico.
Molto spesso si traduce nell’assenza di ...
Autonomia economica
che rende le donne dipendenti da altri soggetti e, in ambito famigliare, dal marito o dal compagno.
Significa non avere un lavoro o una professione e dunque non produrre un reddito per provvedere alle proprie necessità materiali ma anche per sostenere le proprie scelte e decisioni di vita. La mancanza di autonomia è una riduzione della libertà e di esercizio di diritti legittimi in quanto riconosciuti dalla Costituzione, dall’ordinamento giuridico italiano e da molte leggi vigenti.
Oggi le occupate in Italia sono il 53% della forza lavoro femminile collocandosi dietro a molti altri Paesi europei. Le opportunità per le donne di entrare nel mondo del lavoro e quelle offerte dal mercato del lavoro sono sensibilmente meno che per gli uomini.
I lavori svolti dalle donne sono spesso quelli peggio retribuiti e in generale la differenza di stipendio fra uomini e donne a parità di mansione è del 15% a sfavore delle lavoratrici.
Le donne sono quindi penalizzate e hanno possibilità di benessere materiale più ristrette dei maschi. In prospettiva si traduce in pensioni più basse, alimentando la condizione di disparità.
La disparità a scapito delle donne è strutturale in specie per coloro che subiscono violenza, molte delle quali si trovano prive di mezzi materiali per emanciparsi da una condizione umiliante, di sofferenza e distruttiva. Costrette a sopportare e a resistere.
Aiutarle a intraprendere un percorso di uscita dalla violenza significa intervenire sulle opportunità occupazionali e di inserimento al lavoro anche con progetti che prevedano percorsi dedicati come azione positiva finalizzata al superamento della condizione violenta e a favorire un nuovo progetto di vita.
E’ inoltre importante promuovere corsi per formare competenze finanziarie ed economiche non sufficientemente diffuse fra le donne per aiutarle a tutelarsi da situazioni di impegno economico che le vincolano al rapporto con il partner violento. Accettare di fare da prestanome per prestiti che si ha difficoltà a restituire o acconsentire all’intestazione di attività economiche destinate al fallimento o fortemente a rischio, per ragioni affettive, espone, in caso di esito negativ, a conseguenze pesantissime senza che ci sia stato un concorso alle scelte che le hanno originate. Sono circostanze non così rare. Così come accettare di affidare la gestione delle proprie risorse materiali al partner che ne controlla e ne decide l’utilizzo.
Autonomia di decisione
La capacità di scegliere e decidere della propria vita implica spesso il coraggio di liberarsi da condizionamenti di ordine culturale, religioso, famigliare.
Scegliere per sé è libertà dalla dipendenza e dal controllo, è affermare se stesse come soggetti capaci di assunzione di responsabilità e di liberarsi dalla violenza e dal pericolo di subirla.