Imprese, scuola e lavoro
Scuole e studenti
Su 12.144 studenti, la quota di studentesse è il 48% e la quota di studenti stranieri è il 14%. La quota femminile resta pressoché invariata tra i differenti gradi scolastici con un picco del 51% nella secondaria di 1° grado e un lieve calo al 45% nella secondaria di 2° grado.
Per converso, la quota di studenti stranieri è più elevata all’infanzia (18%) e alla primaria (16%) e scende all’aumentare del grado – probabilmente anche confermando i maggiori livelli di natalità in nuclei famigliari stranieri. Tale quota di studenti stranieri è leggermente maggiore nel NCI e comunque maggiore rispetto al 10,2% medio italiano.
Va rilevato che l’11,7% degli studenti frequenta scuole paritarie (rispetto al 9,6% dell’Italia e al 13,2% del NCI) e che sia a Imola sia nel Nuovo Circondario Imolese le scuole paritarie rappresentano circa il 27% dell’offerta, rispetto al 20% presente mediamente in Italia.
È altresì interessante notare che il numero di studenti ogni 1000 abitanti ripartito per grado scolastico, è leggermente superiore alla media italiana e del circondario in tutti gradi, mentre nella secondaria di 2° grado la quota raggiunge 1627 contro i 433 del NCI e i 933 dell’Italia. Nel totale Imola presenta 1210 studenti ogni 1000 abitanti.
Opportunità di lavoro
Assolutamente in linea con le percentuali del NCI, il 36% delle entrate riguarda i servizi, se- guito dal 25% nell’industria, dal 19% dell’alloggio e ristorazione, dal 13% nel commercio e dal 7% nelle costruzioni. I servizi risultano superiori rispetto all’Italia.
In particolare, i micro-settori con le migliori opportunità di lavoro sono: istruzione e servizi formativi privati, servizi di alloggio/ristorazione e turistici, servizi dei media e della comuni- cazione e servizi avanzati di supporto alle imprese. I peggiori sono: industria di beni per la casa e altre manifatturiere, servizi finanziari e assicurativi, industrie chimiche/farmaceutiche/petrolifere.
Osservando i dati sulle entrate nel mondo del lavoro previste per titolo di studio, a Imola al 31% vi sono il livello secondario e l’assenza di titolo di studio, al 24% la formazione profes- sionale, al 12% il livello universitario e al 2% l’istruzione tecnica superiore, tutte percentuali sovrapponibili sia al NCI sia all’Italia in generale.
E ulteriormente, osservando la struttura della popolazione per titolo di studio rispetto alle entrate previste, si nota che sia Imola sia il NCI sia l’Italia presentano pressoché le medesime percentuali di entrate previste (nessun titolo/obbligo, istruzione secondaria e istruzione ter- ziaria). Ciò che cambia riguarda Imola che presenta sì il 43% della popolazione senza titolo di studio a fronte del 31% di entrate previste e il 39% della popolazione con istruzione se- condaria a fronte del 55% delle entrate previste, ma presenta anche il 17% della popolazione con istruzione universitaria a fronte del 14% delle entrate previste. Sostanzialmente mentre altrove quest’ultimo livello vede una corrispondenza tra popolazione ed entrate previste, Imola non è in grado di offrire alla propria cittadinanza con istruzione terziaria sufficienti opportunità lavorative.
Ancora più particolarmente, gli indirizzi dove la richiesta del territorio è superiore a quella nazionale secondo il GAP Index sono: istruzione tecnica superiore (nuove tecnologie della vita – biotech e salute), istruzione tecnica superiore (nuove tecnologie per il made in Italy –
meccanica), livello universitario con indirizzo in scienze motorie, livello universitario con in- dirizzo in scienze della terra, e formazione professionale con indirizzo in sistemi e servizi logistici. Prevale l’ambito meccanico/ingegneristico sia nella formazione professionale e se- condaria, sia nell’ambito universitario. Inoltre, tra le competenze richieste dalle imprese ri- sultano molto rilevanti la flessibilità e l’adattamento. In generale il 64% delle imprese afferma di non avere difficoltà a reperire le figure cercate – in linea con il NCI e leggermente meno del 68% dell’Italia.
fonte dati: Pablo Unioncamere Emilia-Romagna