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L’edizione 2025 del festival itinerante Crossroads arriverà a Imola con due concerti che dimostrano ancora una volta il rilievo di questa tappa nella vasta geografia regionale della kermesse musicale organizzata da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna. Entrambi gli spettacoli si terranno al Teatro Ebe Stignani con artiste di primissimo piano in ambito internazionale: l’11 marzo la pluripremiata cantante statunitense Cécile McLorin Salvant e il 27 marzo la vocalist britannica Sarah Jane Morris. Due diversi approcci alla vocalità, imparentati dai superlativi virtuosismi di estensione e di dinamica che arricchiscono interpretazioni sempre rivelatrici.
La realizzazione di Imola Crossroads 2025 avviene grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Imola e il Combo Jazz Club di Imola, nonché grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.
“Imola torna protagonista del festival Crossroads, una rassegna ormai storica, capillare nella sua diffusione sul territorio regionale. Imola e il suo teatro comunale Stignani fanno parte da oltre vent’anni della rete dei prestigiosi luoghi dove il festival si svolge”, commenta Giacomo Gambi, assessore alla Cultura del Comune di Imola. “È motivo di grande orgoglio per la città collaborare con Crossroads ospitando alcuni tra i più stimati e acclamati jazzisti della scena nazionale e internazionale, quest’anno con grandi voci femminili di altissimo livello qualitativo. Mi preme ringraziare anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, che contribuisce a sostenere la tappa imolese del festival e il Combo Jazz Club, associazione che ci aiuta a organizzare la rassegna a Imola per offrire occasioni ai tanti amanti di questo linguaggio espressivo presenti in città”.
“Dei mille fili che s'intrecciano a disegnare la trama di questa edizione di Crossroads, uno è sicuramente costituito dalla creatività femminile: numerose infatti sono le artiste donne in programma, sia interpreti che compositrici, cantanti e strumentiste, spesso leader di propri gruppi”, aggiunge Sandra Costantini, direttrice artistica di Crossroads. “Questo ordito è rigorosamente ricamato dagli eventi 2025 che animeranno il Teatro Stignani: tra le magnifiche interpreti dei concerti (Cécile McLorin Salvant e Sarah Jane Morris) e le protagoniste degli incontri letterari pomeridiani (la grande mecenate Pannonica e la geniale pianista-compositrice Carla Bley), a Imola il Jazz è assolutamente Donna”.
Il primo dei due concerti imolesi di Crossroads 2025 si terrà al Teatro Ebe Stignani martedì 11 marzo (ore 21), con il canto di Cécile McLorin Salvant sostenuto da Glenn Zaleski al pianoforte, Yasushi Nakamura al contrabbasso e Kyle Poole alla batteria.
Cécile McLorin Salvant è una delle punte di diamante della nuova generazione di eroine del canto jazz profondamente legate alla matrice afroamericana. Nel giro di pochi anni ha pienamente confermato il pronostico fatto in occasione del suo debutto da Stephen Holden del New York Times: “Se c’è qualcuno che può portare avanti la discendenza delle tre grandi – Billie Holiday, Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan – è questa giovane virtuosa”.
Nata (nel 1989) e cresciuta a Miami, inizia lì gli studi di canto classico, che poi prosegue in Francia ad Aix-en-Provence, dove si trasferisce nel 2007. È qui che uno dei suoi insegnanti, il sassofonista Jean-François Bonnel, la indirizza verso il jazz e nel 2009 ne patrocina col suo gruppo l’esordio discografico. Dopo appena un anno dal quel primo passo inaspettato nella musica jazz si aggiudica la Thelonious Monk International Jazz Competition, la principale porta di accesso per i giovani talenti verso le alte sfere del professionismo musicale. Da allora Cécile ha pubblicato altri sei dischi, conquistando una tripletta di Grammy Award per il miglior disco di jazz vocale (nel 2016 con For One to Love, nel 2018 per Dreams and Daggers e ancora nel 2019 grazie a The Window) e raggiungendo il primo posto nel referendum dei critici di DownBeat (nel 2014 con WomanChild e poi grazie a Dreams and Daggers). Anche la Jazz Journalists Association non ha avuto dubbi, dichiarandola migliore voce femminile dell’anno nel 2015 e 2022. Nel 2022 debutta su etichetta Nonesuch con l’album Ghost Song, mentre la sua più recente uscita discografica è Mélusine (2023), un concept album cantato prevalentemente in francese oltre che in occitano, inglese e creolo haitiano.
Nella sua personale visione della musica afroamericana, jazz, vaudeville, blues e folk sono strettamente interconnessi. I temi affrontati nelle canzoni, spesso ripescate da repertori dimenticati, sono ‘forti’ e permettono alla sua voce di esibire tutta la sua intensità interpretativa, sostenuta da un ampio registro il cui perfetto controllo rivela la formazione classica operistica.
Sempre al Teatro Ebe Stignani, giovedì 27 marzo (alle ore 21) si esibirà la cantante Sarah Jane Morris, che per il suo progetto “The Sisterhood” sarà accompagnata da Tony Remy e Marcus Bonfanti alle chitarre, Anders Olinder a pianoforte e tastiere, Henry Thomas al basso e Martyn Barker alla batteria.
The Sisterhood (La Sorellanza), il più recente album di Sarah Jane Morris, è uscito in una data simbolica per i suoi contenuti musicali: l’8 marzo 2024, Giornata internazionale della donna. Il disco è infatti un omaggio alle più grandi interpreti femminili della musica contemporanea, legate tra loro da scelte artistiche e lotte personali. Sono le cantanti alle quali Sarah Jane Morris si è ispirata lungo tutta la sua carriera, dalle grandi voci black del jazz americano, alle stelle del rock e del pop: Bessie Smith, Billie Holiday, Nina Simone, Miriam Makeba, Aretha Franklin, Janis Joplin, Rickie Lee Jones, Patti Smith, Annie Lennox, Sinead O’Connor. Le canzoni, tutte originali create da Sarah Jane con il suo braccio destro creativo, il chitarrista Tony Remy, rispecchiano di volta in volta lo stile dell’artista celebrata, raccontandone la storia e catturandone l’essenza musicale.
Sarah Jane Morris, inglese di Southampton, dove è nata nel 1959, è riuscita ad affermarsi con eguale fortuna in generi assai diversi come il jazz, il pop, il rock e l’R&B: merito del suo approccio canoro capace di passare dal sofisticato al viscerale, nonché dell’estrema estensione (quattro ottave), il perfetto controllo ritmico e l’intonazione millimetrica della voce.
L’Italia è uno dei paesi in cui è più radicata la fama della Morris. Non per nulla la sua carriera prese il via all’inizio degli anni Ottanta, quando si trasferì a Firenze. Rientrata a Londra, nel 1981 partecipò all’incisione del disco Into the Garden di Annie Lennox e Dave Stewart: il suo primo rilevante passo nel giro della musica pop che conta. Nel 1982 divenne la cantante dei Republic, gruppo di musica afro-caraibica e latina, per poi unirsi nel 1984 agli Happy End, formazione di ventuno elementi specializzata nella musica di Kurt Weill e Hans Eisler con la quale rimase per cinque anni.
In occasione di un concerto a Brixton insieme a Jimmy Sommerville e Richard Coles, venne notata dalla London Records e invitata a trasferirsi a New York con Jimmy per incidere quello che sarebbe divenuto il primo album, omonimo, dei Communards. Nel settembre del 1986, con Don’t Leave Me This Way, canzone ripescata dagli anni Settanta, i Communards e Sarah Jane scalarono le classifiche di vendita inglesi e internazionali, creando un marchio canoro indimenticabile. Da lì iniziò la carriera da solista della Morris, ricca di nuove collaborazioni: Riccardo Fogli, Riccardo Cocciante (col quale nel 1991 ha vinto il festival di Sanremo), Steve Martland, Matt Bianco, Marc Ribot, Dominic Miller, Antonio Forcione…
La due giornate imolesi di Crossroads saranno inoltre arricchite da appuntamenti letterari pomeridiani al Ridotto del Teatro Ebe Stignani (ore 18).
In occasione della prima tappa imolese di Crossroads, l’11 marzo, è prevista la presentazione del libro I musicisti di jazz e i loro tre desideri (EDT, 2024) di Pannonica de Königswarter, presentato da Franco Minganti (docente di letteratura americana presso la facoltà di lingue dell’Università di Bologna nonché autore di diversi saggi di argomento jazzistico) e da Giorgio Rimondi, autore di studi sulla cultura afroamericana e sui rapporti tra jazz e letteratura.
Nata a Londra nel 1913 dal ramo inglese della famiglia Rothschild, la baronessa Pannonica de Königswarter (per gli amici Nica) sviluppò fin da piccola una passione sconfinata per il jazz. Trasferitasi a New York divenne amica e confidente dei più grandi jazzisti dell’epoca, ai quali offrì un sostegno assoluto e incondizionato. Molti di essi, come riconoscimento, le dedicarono celebri composizioni (se ne contano oltre una ventina): Thelonious Monk (Pannonica), Horace Silver (Nica’s Dream), Sonny Clark (Nica), Kenny Drew (Blues for Nica), Tommy Flanagan (Thelonica)… Tra il 1961 e il 1966 pose a molti dei suoi amici musicisti questa ingenua domanda: “se ti fosse concesso di esaudire all’istante tre desideri, quali sarebbero?”. Trecento di loro accettarono il gioco e le loro risposte, fedelmente trascritte da Pannonica, costituiscono uno dei ritratti più vivaci del mondo del jazz degli anni Sessanta, con il loro miscuglio di infame e grandioso, di interessi materiali e di volate idealistiche. A lungo inedito, I musicisti di jazz e i loro tre desideri fu pubblicato per la prima volta solo nel 2006, divenendo presto un libro leggendario.
Il 27 marzo, seconda giornata imolese di Crossroads, verrà presentato il libro di Mirko Onofrio Carla Bley. La ragazza che urlò Champagne! (Le Pecore Nere, 2023). A condurre l’incontro sarà lo stesso autore, assistito dal giornalista musicale Luca Vitali. La vita di Carla Bley è un inno alla capacità di reinventarsi, innalzandosi dal microcosmo al macrocosmo della musica jazz. Il libro è una guida tra le trasformazioni di questa grande protagonista della musica del Novecento: da Lovella May Borg a Carla Bley, da anonima cigarette girl a musicista capace di gestire e di comporre per un’intera orchestra, dal jazz alle avanguardie europee.
Informazioni, indirizzi e prevendite
Imola (BO):
Teatro Ebe Stignani, Via Verdi 1, tel. 0542 602600.
Biglietteria serale giorni di concerto dalle ore 17.
Informazioni e prenotazioni telefoniche: Jazz Network, tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), info@jazznetwork.it.
Prevendita on-line: www.vivaticket.com, www.crossroads-it.org.
Prezzi biglietti
Teatro Stignani: intero euro 22, ridotto 18
Riduzioni valide per under 25, over 65, Card Cultura, soci Combo Jazz Club di Imola, soci Touring Club Italiano
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Ultimo aggiornamento: 05-03-2025, 11:18