Salta al contenuto

Contenuto

Nel 2023 Imola è stata riconosciuta Comunità Dementia Friendly dalla Federazione Alzheimer Italia. Un percorso, quello della nostra città, che viene da lontano ed è fatto da una attiva collaborazione ed integrazione delle azioni da parte di istituzioni, servizi sanitari e sociosanitari, associazionismo e dalla costante attenzione al tema da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

Lo scorso anno, a partire da una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Imola nell’autunno 2022, si è istituito il tavolo interistituzionale che si è posto l’obiettivo di ottenere l’ambito riconoscimento nazionale, riuscendovi rapidamente per il 2023, proprio grazie ad una storia già consolidata di impegno e di integrazione di tanti soggetti ed ottenendone il rinnovo a fronte delle attività rendicontate alla Federazione Italiana Alzheimer anche per il 2024.

Essere una città amica delle persone con demenza è tensione continua, non solo verso servizi che garantiscano un adeguato sostegno a malati e famigliari, ma soprattutto verso una cultura inclusiva che coinvolga tutta la cittadinanza.

Per questo una comunità non è dementia friendly una volta per tutte, ma deve costantemente, ogni anno, dimostrare di essersi attivata nella promozione di iniziative volte ad “ascoltare, accogliere, comprendere, coinvolgere le persone con demenza: questo è ciò che fa una Comunità Amica delle Persone con Demenza. Una Comunità dove l’obiettivo principale è aumentare la conoscenza della malattia come strumento per ridurre l’emarginazione e il pregiudizio sociale nei confronti dei malati e dei loro familiari, in modo da permettere loro di partecipare alla vita attiva della comunità e migliorare la loro qualità di vita. Una Comunità Amica delle Persone con Demenza mette in rete cittadini, istituzioni, associazioni e categorie professionali di una città al fine di rendere i suoi spazi, le sue iniziative e le sue relazioni più fruibili da tutti, senza esclusione delle persone con demenza e dei loro familiari”, come indica la Federazione Italiana Alzheimer, che nel 2016 ha lanciato questo progetto in Italia, sulle orme dell’Alzheimer’s Society della Gran Bretagna.

In occasione del Mese Mondiale dell’Alzheimer e della Giornata del 21 settembre è sempre importante annunciare di aver raggiunto, insieme, un’ulteriore importante tappa della lunga strada intrapresa dalla nostra comunità, ma anche e soprattutto richiamare tutti all’impegno necessario per garantire nella sostanza una vita migliore ai malati e alle loro famiglie, ad un nuovo e rinnovato slancio della comunità imolese.

Il tavolo “Imola città amica delle persone con demenza” che ad oggi vede la partecipazione di rappresentanti di Comune di Imola, Associazione Alzheimer Imola, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Ausl Imola, ASP Circondario Imolese e di un rappresentante dei famigliari componente del CCMSS del Circondario imolese, anche nel 2024 ha lavorato con costanza per coinvolgere la città, organizzando eventi “dementia friendly” di carattere informativo, formativo e culturale.

Quest’anno la nostra città è stata scelta come sede del Convegno Nazione della Federazione Alzheimer Italia, “Costruire insieme una società a misura di persone con demenza. Esperienze di realtà inclusive in Italia” che si terrà alla Sala Grande di Palazzo Sersanti il prossimo venerdì 20 settembre.

Il Consiglio Comunale del 12 settembre ha accolto ed ascoltato i rappresentanti del tavolo locale Dementia Friendly, promosso dalla scelta unanime del Consiglio stesso di intraprendere una strada importante che rafforza ulteriormente la tradizione del lavoro in rete del nostro territorio su questo tema.

Il tavolo è stato rappresentato da:

  • Daniela Spadoni (Assessora al Welfare Comune di Imola)
  • Silvia Poli (Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Imola)
  • Anna Ortolani (ASP Circondario Imolese Referente Demenze Coordinatrice Casa Residenza Anziani & Centro Diurno Cassiano Tozzoli, Assistente Sociale PhD)
  • Mabel Martelli (Medica Geriatra, referente “Progetto Demenze” Ausl Imola)
  • Lucia Valtancoli (Presidente Associazione Alzheimer Imola)

I contributi

Daniela Spadoni - assessora al Welfare comune di Imola)

Ogni anno il 21 settembre si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale dell'Alzheimer, istituita nel 1994 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall'Alzheimer's disease international (Adi) per diffondere iniziative dedicate alla conoscenza e alla diffusione delle informazioni sulla malattia.

In quegli anni la malattia era stata scoperta e ancora non si conoscevano le implicazioni sociali e socio sanitarie

Il tavolo di cui anche il comune fa parte attraverso la mia presenza si trova qui oggi anche perché a nome di tutte le persone affette da demenza, dei loro famigliari e delle loro comunità intende ringraziarvi perché avete offerto all’amministrazione, ai servizi, al mondo del terzo settore una chiara linea di indirizzo.

E’ questo che deve fare la politica offrire un indirizzo, dire dove si vuole andare, quali bisogni ci sono nella nostra città e come prendersene cura.

Sui numeri della patologia vi diremo poi.

Nella nostra città l’attenzione verso questa patologia era già alta in tempi c.d. non sospetti: 26 anni fa nasceva l’associazione Alzheimer, 16 anni fa veniva inaugurata la Casa Cassiano Tozzoli, detta casa Alzheimer, una struttura residenziale di eccellenza sull’ intero territorio nazionale, dove la cura va a braccetto con l’innovazione, al fine di aumentare le autonomie degli ospiti e di consentire loro di convivere con la loro malattia nella dimensione migliore del proprio corpo e della propria mente.

Ricordiamoci che Imola era all’avanguardia su questi temi, forse perché il tema della salute mentale in questa città è stato più sentito e più studiato che in altre. Perché quando parliamo di demenze, parliamo di patologie aumentate perché si è allungata la vita media, ma che sono sempre esistite. I malati di demenza ……… stavano dentro i manicomi.

Ho pensato molto in questi tempi di grandi cambiamenti in campo socio - sanitario a questo tavolo come luogo che vuole prima di tutto fare memoria, di ciò che illuminati amministratori hanno lasciato in eredità a questo territorio:

- la casa alzheimer in primis, nata dalla vivace collaborazione tra fondazione, comune, asp, asl e associazionismo,

- l’integrazione socio - sanitaria

- l’accoglienza della comunità intera della malattia mentale.

Perché vedete se Imola è ora città della salute mentale, città dell’integrazione sociosanitaria, lo si deve a coloro che hanno reso possibile, attraverso processi di educazione delle comunità, che i manicomi venissero chiusi, che si investisse sulla residenzialità di qualità per persone con demenze, e sulla non residenzialità coi centri diurni e che i cittadini creassero associazioni, cooperative sociali per prendersi cura della famiglia del malato attraverso la cura del malato stesso.

Queste sono le reti che hanno reso Imola una città che accoglie , che cura e che include.

Di questa storia dobbiamo avere cura, non per festeggiare anniversari, ma per investire risorse nel mantenerci fedeli a questi indirizzi.

Dobbiamo investire sulla sanità, sull’integrazione sociosanitaria, sulla presa in carico dei malati come dei caregiver, sul sollievo ai caregiver, sull’esperienze che danno la possibilità al malato di non sentirsi segregato, ma accolto e compreso e alla famiglia di non sentirsi stigmatizzata.

Dobbiamo continuare a investire sulle collaborazioni, sulle reti, sulla volontà “cooperativa”, termine che mutuo dall’economia, di lavorare insieme per un medesimo fine, mettendo ognuno in campo ciò che ha: le forze economiche per gli investimenti, la capacità di studio delle patologie, la sensibilità alla innovazione e alla cura, e le risorse per mantenere efficienti ed efficaci i servizi.

Questo vuole essere questo tavolo, la sede della storia e il luogo in cui i bisogni aprono la strada alla ricerca e alla innovazione sociale a sanitaria e comunitaria.

Silvia Poli - presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Imola

Buonasera a tutti

Ringraziamenti per l’invito

Tenevo a partecipare a questo incontro per rimarcare la presenza della Fondazione all’interno di questo progetto che ha, nella condivisione e nella collaborazione fra i diversi soggetti interessati, il punto di forza fondamentale.

Il riconoscimento giunto l’anno passato – Imola Comunità Dementia Friendly – penso che voglia sottolineare proprio questo. Ossia un coinvolgimento di tutta la Comunità. Una capacità di collaborazione e di partecipazione che va ben oltre al tavolo che oggi qui rappresentiamo.

Non è certo una novità. Imola è sempre stata una città solidale, una città dove l’associazionismo e il volontariato significano molto.

L’importante che Imola continui a essere tale.

La Fondazione è sicuramente un osservatorio privilegiato che darà a me e al nuovo Consiglio di Amministrazione la possibilità di conoscere meglio e più approfonditamente questo mondo.

Non staremo solo ad osservare, bisognerà avere la capacità di interpretare quello che si vede, di confrontarsi e di intervenire.

Ed è esattamente quello che fu fatto vent’anni fa dalla Fondazione quando, a seguito di contatti e approfondimenti, si decise di dare una risposta concreta al problema dell’innalzamento dei dati relativi alle persone affette dal morbo di Alzheimer.

Un investimento di oltre otto milioni di euro per la realizzazione di una struttura sanitaria specifica per questo tipo di malattia: Casa Cassiano Tozzoli.

Non starò a spiegare nel dettaglio la struttura, le sue particolarità e le sue capacità, ma voglio sottolineare quello che ha colpito anche me rileggendo le note su Casa Alzheimer. Ossia la volontà di non accontentarsi di fare un semplice centro di accoglienza, ma intendere la struttura stessa come luogo terapeutico. Forme, colori, luci e spazi erano stati appositamente pensati allo scopo di rallentare il declino delle capacità funzionali e di ridurre sensibilmente ogni tipo di sedazione.

Casa Cassiano Tozzoli è anche luogo di incontro, luogo di condivisione e luogo di studio e preparazione per personale specializzato.

Al termine della sua realizzazione il Centro è stato interamente donato all’IPAB, ente poi confluito nell’ASP, ma il dono era da intendere per tutta la Comunità.

L’impegno della Fondazione è proseguito; negli ultimi tre anni sono stati garantiti 50 mila euro annui a progetti collegati al problema Alzheimer.

La Fondazione non ha messo solo i soldi (che comunque sono cosa importante), ha messo la capacità di intercettare i bisogni, l’autorevolezza di raccogliere attorno ad un tavolo tutte le realtà da coinvolgere, la volontà di studiare le migliori soluzioni, l’attenzione nel realizzarle e la voglia di fare anche un passo in più rispetto a quello che poteva essere sufficiente.

Casa Cassiano Tozzoli è, in ambito regionale, un centro di eccellenza.

Passati vent’anni la Fondazione continua ad avere queste caratteristiche ed è con tali prerogative che partecipiamo volentieri a questo tavolo e che, nella giornata del 20 settembre, ospiteremo presso la nostra sede a Palazzo Sersanti il convegno nazionale organizzato dalla Federazione Alzheimer.

Anna Ortolani - Azienda Servizi alla Persona (ASP) Circondario Imolese – coordinatrice CRA Cassiano Tozzoli (casa Alzheimer)

ASP Circondario Imolese, oltre 15 anni di amicizia con la demenza

ASP svolge un ruolo attivo nell’ambito delle sinergie createsi in questi anni all’interno del nostro territorio, al fine di sostenere progetti integrati con le altre parti sociali in ausilio alle persone affette da demenza e loro famiglie.

La partecipazione di ASP al tavolo “Imola città amica delle persone con demenza” è il risultato di anni di collaborazione fattiva e impegno costante, non solo all’interno della struttura CRA “Cassiano Tozzoli” ma anche sul territorio, con tutti i servizi di sostegno ai care-givers attivati dall’Area Servizio Sociale.

La Casa Residenza Anziani “Cassiano Tozzoli” è una struttura accreditata in via definitiva e regolamentata da apposito Contratto di Servizio sottoscritto dal Nuovo Circondario Imolese, dall’Azienda USL di Imola e dall’ASP Circondario Imolese in qualità di gestore del servizio.

Ricordiamo che la struttura è stata donata dalla Fondazione Cassa di Risparmio Imola all’ASP Circondario Imolese sulla base di quanto previsto dalla Convenzione sottoscritta nel 2004 tra la medesima Fondazione e l’IPAB Casa di Riposo per Inabili al Lavoro, che prevedeva di destinare la struttura, interamente realizzata con costi a carico della Fondazione, a “padiglione specialistico finalizzato all’assistenza di persone affette dal morbo di Alzheimer e da demenza senile”.

Casa “Cassiano Tozzoli” detta anche “Casa Alzheimer” è stata inaugurata a settembre del 2008 ed è attiva dal 5 gennaio 2009.

La finalità del servizio di Casa Residenza è quella di prevenire ulteriori perdite di autonomia fisiche, mentali, affettive e relazionali, dei residenti, e di garantire un complesso di prestazioni tra loro integrate secondo i parametri previsti dalla normativa regionale.

Nel Nucleo dedicato all’accoglienza temporanea, la cui finalità principale è sostenere le persone che vivono con demenza e i loro familiari nei momenti di maggiore affaticamento, l'intervento è mirato al controllo o alla riduzione dei disturbi comportamentali attraverso la rimodulazione della terapia farmacologica e l’attuazione di progetti e terapie non farmacologiche.

Il sostegno ai care-giver viene inoltre incrementato dall’accoglienza semi-residenziale presso il centro diurno e dall’instancabile lavoro dei servizi territoriali, non da ultimo l’intervento dell’Operatore Socio Sanitario Asp dedicato che, in collaborazione con l'equipe di professionisti del Centro Disturbi Cognitivi, effettua percorsi di sostegno e sollievo al domicilio a favore di persone affette da disturbi cognitivi e del loro nucleo familiare, oltre che attività di stimolazione e socializzazione all'interno di progettazioni condivise con l'equipe di lavoro citata e il caregiver.

Per meglio comprendere il lavoro svolto da ASP sul campo si citano i dati di attività dell’anno 2023:

  • Sui 44 posti accreditati della CRA (di cui 6 temporanei per una accoglienza che va da 1 a 6 mesi) sono state accolte ben 101 persone (di cui 60 sui 38 posti definitivi e 41 sui 6 posti temporanei).
    Inoltre il mese di Maggio 2023 è stato caratterizzato dall’alluvione in Emilia-Romagna che ha costretto la protezione civile a disporre l’evacuazione di molte persone del territorio. A seguito della richiesta promossa dalla Regione Emilia Romagna, di non occupare posti letto vuoti accreditati e non, al fine di consentire eventuali trasferimenti di persone fragili provenienti dai territori coinvolti nell’emergenza climatica è stato effettuato, in collaborazione con AUSL un monitoraggio dei posti letto liberi in ogni struttura. È inoltre stato chiesto ai gestori se vi fosse la possibilità di accogliere utenti ampliando i posti letto e incrementando l’assistenza secondo necessità. Vista la disponibilità di letti aggiuntivi e la metratura delle strutture ASP, tra cui anche CRA Cassiano Tozzoli, che è stata attenzionata per la possibilità di accogliere persone con demenza, pertanto si è data accoglienza a 5 persone su posti allestiti straordinariamente, per un totale di 78 giornate.
  • Sui 10 posti del Centro Diurno, invece, sono state accolte nel 2023 ben 51 persone che hanno frequentato regolarmente le attività proposte. L’esperienza del trasferimento del centro diurno “Cassiano Tozzoli” nei locali di Via Montericco 1 in adiacenza a quelli impiegati per il Centro A M’ Arcord, inizialmente dettata dalla forzata chiusura dei servizi semi-residenziali ubicati all’interno delle CRA, ha messo in luce molteplici elementi positivi, tanto da riconoscere nella vicinanza dei due centri semi-residenziali un valore aggiunto da mantenere anche dopo il superamento della fase di emergenza sanitaria. Nel 2023, complice un assetto normativo ed epidemiologico favorevole, si è sperimentata una gestione integrata sia negli ambienti di vita che delle attività proposte, che ha consentito un utilizzo sinergico delle risorse, che ha mosso l’azienda ad attivarsi per ricostituire la dotazione di 20 posti accreditati
  • Gli interventi della OSS territoriale dedicata al progetto Demenze hanno riguardato 36 famiglie per le quali sono state effettuate un totale di 225 visite domiciliari della durata di circa 2 ore ciascuna.

Grazie al continuo sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, che ha da sempre sostenuto i progetti proposti da ASP, e all’instancabile lavoro di tutti i soggetti componenti il tavolo, “Casa Alzheimer” rappresenta senza dubbio un fiore all’occhiello per l’intero territorio, capace di fare da volano in molteplici attività a favore delle persone che vivono con demenza, orientate secondo tre filoni:

1 - Innovazione

Nel 2023 si è realizzata, grazie alla collaborazione del Montecatone Rehabilitation Institute, eccellenza territoriale, l’apertura dell’ambulatorio spasticità in demenza.

Percorsi di consulenza e trattamento della spasticità per le persone con demenza, individuare e trattare i segni focali e diffusi di ipertono come esito della lesione cerebrale progressiva tipica della patologia. Da aprile 2023 ad aprile 2024 n. 7 persone sono state valutate in prima visita e sottoposte a trattamento (e ri-valutate a

controllo dopo 30 giorni, 2 di questi hanno ripetuto il trattamento a 6 mesi ripetendo gli accessi esclusa la prima visita). In media sono stati effettuati 4 accessi a paziente per anno. I risultati sono incoraggianti in quanto si è osservato che il decorso clinico del quadro motorio della malattia in fase avanzata subisce un arresto e in alcuni casi una regressione.

È appena iniziata la valutazione del disordine motorio più globale legato all'uso di neurolettici a lungo termine: una modalità di analisi del quadro clinico che tenga conto della possibile incidenza del trattamento farmacologico come attivatore di danni secondari

2. Digitalizzazione

Sin dalla fine del 2022 si è sperimentata l’applicazione della tecnologia alla cura e alla riabilitazione, attraverso l’utilizzo di un macchinario per la deambulazione assistita e l’implementazione di dispositivi per favorire l’orientamento e ridurre il wandering, integrato all’interno del progetto movimento.

Tale progetto è finalizzato a fare della camminata un atto di cura a 360°, permettendo inclusione sociale (attraverso passeggiate al parco iniziate in tempo di covid ed evoluto nella possibilità di esercitare la camminata nei luoghi d’arte e di divertimento in città, e non solo) e prevede la deambulazione assistita nei nuclei come atto riabilitativo nonché l’utilizzo del tredmill.

Il tredmill è un sistema di camminata assistita che permette di esercitare la deambulazione in modo misurabile e ripetibile, nonché di esercitare in modo specifico l'equilibrio, la propriocezione statica e dinamica e l'automatismo della deambulazione a velocità variabili.

Sono stati effettuati n. 594 accessi in 24 mesi (a partire da maggio 2022) per un totale di 66 persone coinvolte. Di questi accessi solo n. 332 sono stati fatti dalla fisioterapista, mentre tutti gli altri sono stati effettuati ad opera del personale OSS e dell'animatrice della struttura in quanto Asp ha investito per formare tutto il personale all’utilizzo di questa metodologia.

La natura semiautomatica della deambulazione ci ha permesso di ricercare nella narrazione personale di ciascun anziano gli specifici fattori emotivi o cognitivi di attivazione e facilitazione dell'automatismo stesso. Delegato al controllo di centri sottocorticali tendenzialmente conservati in demenza, la sequenza armonica e coordinata del passo, si attiva meglio quando l'anziano canalizza la sua attenzione su una funzione superiore come la lettura o il ballo oppure l'illusione di passeggiare in un posto noto o della memoria.

3. Riduzione delle diseguaglianze

Incremento esponenziale, nel 2023, delle varie attività interne ed esterne alla struttura, finalizzate a restituire dignità ai malati ed alle loro famiglie rendendo la comunità inclusiva

  • Gita al mare ai Lidi Ravennati con accoglienza presso stabilimento balneare attrezzato sia nell’anno 2023 che 2024
  • Progetto di stimolazione artistica
    - visita alla mostra fotografica "The Invisible Breasts, Seni invisibili", della fotografa svedese Elisabeth Ubbe presso AUSL di Imola
    - visita alla Mostra dedicata agli artisti Bertozzi e Casoni a Palazzo Tozzoni e calendarizzazione attività museale in collaborazione con i Musei Civici Imolesi
    - visita al Giardino degli angeli a Castel San Pietro Terme
    - visita ai giardini del Palazzo Vescovile di Imola
  • Partecipazione al Carnevale di Borgo Tossignano
  • Progetto di stimolazione musicale
    - Concerto “Musica per gli altri” realizzato grazie alla collaborazione della Nuova scuola di musica Vassura Baroncini
    - Concerto “Munera: la musica nei luoghi di cura” realizzato grazie alla Fondazione Accademia incontri con il maestro
    - Imola in Musica 2023 e 2024: tre eventi in cui è stata mostrata l’attività musicale realizzata dagli operatori in struttura, nonché concerti offerti dalla Fondazione Accademia incontri con il maestro nonché dalla Associazione Culturale Federica Negri e dall’AVIS di Casalfiumanese.

“Passati sedici anni dall’inaugurazione di Casa Cassiano Tozzoli– dice la coordinatrice Anna Ortolani–tenuto conto del lavoro svolto in questo primo anno come Comune Dementia Friendly, credo sia possibile fare un ulteriore passo in avanti e fare in modo che lo slancio Imolese trascini l’intero Circondario in questa direzione”

Mabel Martelli - Ausl Imola, geriatria referente CDCD Malvina Mazzotta Ausl Imola - psicologa responsabile Programma aziendale psicologia clinica e di comunità

Dati ed attività del Centro disturbi cognitivi e demenze ed attività in rete

Il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) - L’attività del CDCD di Imola è coordinata dal Dottor Massimo Menetti, direttore U.O. di Geriatria Ospedaliera e Territoriale; la Dott.ssa Mabel Martelli è referente per il Centro Disturbi Cognitivi e per il Progetto Regionale Demenze. Il CDCD dell’Ausl di Imola, si avvale della collaborazione dei medici della UOC di Geriatria Ospedaliera e Territoriale, di due psicologhe, due neurologhe, tre infermiere dell’AUSL di Imola e di due neuropsicologi afferenti all’Associazione Alzheimer Imola, la cui attività è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola attraverso una convenzione tra AUSL-Associazione e Fondazione ed un contributo dedicato.

Da Giugno 2021 è inoltre attiva una più stretta collaborazione con ASP, che ha messo a disposizione un’assistente sociale dell’Azienda Servizi alla Persona per le attività di coordinamento tra CDCD ed assistenti sociali del territorio.

I dati - L’indice di vecchiaia sul territorio circondariale è in crescita costante negli ultimi anni e nel 2023 la percentuale di popolazione con età superiore ai 65 anni è stata del 25.3% (dato medio RER: 24.66%). Il dato, seppure confortante per l’incremento medio di aspettativa di vita sia per i maschi che per le femmine, coglie un mutamento importante della piramide demografica che attualmente si presenta con morfologia invertita rispetto a 20 anni fa. Questo fenomeno determina un notevole incremento dei pazienti con patologie croniche e quindi delle persone con deterioramento cognitivo, che accedono sempre più frequentemente al CDCD.

Il CDCD ha effettuato nel 2023 n. 464 prime visite, in incremento rispetto alle 380 del 2021. Il 90% sono state prescritte dal medico di medicina generale. In 103 casi è stata effettuata la valutazione multidimensionale propedeutica all’attribuzione di invalidità o all’accesso alla rete dei servizi socio-sanitari senza presa in carico ordinaria. Gli accertamenti specifici, utili alla definizione diagnostica, sono effettuati direttamente dal Day Service del CDCD, sollevando così il paziente e la sua famiglia dalla necessità di rivolgersi al CUP per la prenotazione.

280 le diagnosi di deterioramento cognitivo, a genesi diversa, mentre per 173 pazienti è stata evidenziata una condizione clinica a rischio evolutivo tanto da indicare la necessità di un follow up. Per 46 pazienti è stata esclusa la demenza.

1018 le visite di controllo, in ulteriore incremento rispetto agli anni precedenti.

Oltre a prime visite e controlli il CDCD ha svolto:

- 130 valutazioni neuropsicologiche di II livello a cura degli neuropsicologi dell’Associazione Alzheimer integrati nel CDCD, 264 colloqui psicologici con familiari (60 persone) seguiti dal team degli psicologi aziendali

- 658 elettrocardiogrammi, per monitorare correttamente la terapia con Ache-I e farmaci antipsicotici da parte degli infermieri con successiva verifica del medico.

- 173 visite geriatriche a domicilio

- Numerose prescrizione di presidi ed ausili

- 51 segnalazioni ai Servizi Sociali, alcune di queste sono esitate in inserimenti dell’anziano sui posti temporanei di Casa Alzheimer, struttura dedicata alla cura e all’assistenza degli anziani affetti da deterioramento cognitivo che dal 2019 ha istituito 6 posti letto temporanei, volti prioritariamente al trattamento dei disturbi comportamentali in pazienti con deterioramento cognitivo e in cui si può accedere dopo il ricovero ospedaliero in reparto per acuti o dal territorio, tramite segnalazione degli assistenti sociali.

- 322 colloqui telefonici significativi e 63 anamnesi e valutazioni brevi e complessive per un totale di 385 prestazioni. Si tratta di consulenze telefoniche del medico per richieste dei parenti inerenti le problematiche terapeutiche e assistenziali dei pazienti seguiti, che restano tracciate nel referto informatizzato, a disposizione del medico di famiglia e dei famigliari

- 7245 colloqui telefonici tra infermieri e familiari delle persone con demenza per informazioni, consigli e supporto (il numero è in forte incremento e quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente)

Altre fondamentali attività e prestazioni sono state effettuate grazie alla rete che lega i soggetti presenti a questa conferenza:

- Da Dicembre 2021 una operatrice professionale ASP opera al CDCD e, su segnalazione dei medici e delle psicologhe del Centro, si reca a domicilio delle persone affette da demenza e dei loro familiari per fornire indicazioni pratiche su organizzazione dell’ambiente domestico e strategie e strumenti per la gestione della quotidianità, anche allo scopo di evitare l’isolamento della persona e della famiglia. Nel 2023 sono stati presi in carico con questa modalità 36 pazienti coi rispettivi nuclei familiari e sono state effettuate 225 visite domiciliari.

- Consulenze relative a problematiche assistenziali e previdenziali garantite dall’assistente sociale di ASP a cui il caregiver è stato indirizzato, a seguito della segnalazione del medico del CDCD

- Consulenze Legali per i pazienti afferenti al CDCD erogate pro bono dall’Avvocato dell’Associazione Alzheimer di Imola

- 2 cicli di attività “Palestre delle mente”, a cura degli neuropsicologi dell’Associazione Alzheimer Imola, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Imola). Si tratta di incontri di stimolazione cognitiva per persone affette da lieve deficit mnesico-attentivo (MCI) che hanno coinvolto 29 persone

- 2 cicli di attività di stimolazione cognitiva per persone con demenza di grado lieve-moderato per un totale di 14 partecipanti, grazie al finanziamento legato al Fondo Nazionale per l’Alzheimer

- 117 incontri Caffè Alzheimer curati dall’Associazione Alzheimer Imola

- Interventi formativi ed informativi rivolti alla cittadinanza, ai familiari delle persone affette da deterioramento cognitivo e agli operatori delle strutture territoriali e dell’Ospedale, in collaborazione con Psicologia Ospedaliera, Azienda Servizi alla Persona e Associazione Alzheimer di Imola (“Caffè Alzheimer“, “Ciclo di incontri a sostegno dei care givers e assistenti familiari: come prendersi cura delle persone con deterioramento cognitivo”; Gruppo Psico-educativo “Giro di Parole”; Gestione del paziente affetto da delirium/demenza senile; Incontri di divulgazione sul tema delle Demenze presso i Lions Club di Imola e Vallata del Santerno e il Centro sociale “Tiro a segno”)

Dati Primo semestre 2024

181 prime visite, di cui 106 pazienti presi in carico al CDCD

540 visite di controllo

118 nuove diagnosi di demenza

62 diagnosi a rischio evolutivo in demenza (MCI/pseudo-demenza depressiva)

79 valutazioni neuropsicologiche di II livello

29 Persone con MCI seguite per riabilitazione cognitiva in gruppo

14 persone con demenza lieve-moderata seguite per stimolazione cognitiva

29 familiari seguiti con supporto psicologico

5 incontri per care-givers (1° corso aprile-maggio 2024) per un totale di 58 partecipanti

Lucia Valtancoli - presidente Associazione Alzheimer Imola, vice presidente Federazione Alzheimer Italia

Nel 1998, quando l’Associazione Alzheimer Imola è stata fondata, nel nostro territorio si sapeva poco e nulla della malattia di Alzheimer e delle altre demenze senili. Si parlava di “arteriosclerosi”, e la compromessa e devastante situazione familiare era accompagnata anche dalla non conoscenza e da una maggiore e profonda disperazione.

Tanta determinazione e la collaborazione, prima con il reparto di Geriatria poi con il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze, ci ha aiutato a far crescere la consapevolezza sul territorio e di conseguenza i sostegni. La collaborazione con le Istituzioni e l’appoggio costante e fondamentale che ci è stato garantito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, ci ha permesso di portare avanti svariati progetti e continuiamo a lottare.

L’Associazione Alzheimer Imola fa parte della Federazione Alzheimer Italia, la quale, lavorando a stretto contatto con Alzheimer Europe, porta prima a livello nazionale e a cascata alle Associazioni locali che operano sui rispettivi territori, i migliori progetti implementati in Europa e nel mondo.

Nel 2016 Federazione Alzheimer Italia lancia il progetto Dementia Friendly Community, nato in Inghilterra. Diverse Associazioni, diversi territori, hanno già sperimentato questo percorso in questi 8 anni: Imola non doveva rimanere indietro. In considerazione della nostra storia, del tanto lavoro già svolto, della rete già presente e del nostro orgoglio, Casa Cassiano Tozzoli. Con l’obiettivo di perseguire una sempre maggiore inclusione nella nostra comunità delle persone con demenza e di non lasciare soli i famigliari.

Al Convegno della Giornata Mondiale Alzheimer, nel settembre 2019, invitammo ad Imola il segretario Nazionale della Federazione Alzheimer Italia ad illustrarci il progetto Dementia Friendly Community, ma di lì a poco scoppiò la pandemia e non fu possibile portarlo avanti nella nostra comunità. Nel 2022, sempre in occasione del Convegno annuale locale, reinvitammo il Segretario Generale Possenti a Imola e con determinazione, da allora, abbiamo sostenuto questo progetto affinché la nostra città diventasse anch’essa una comunità amica.

Ringraziamo questo Consiglio Comunale che ha approvato all’unanimità la mozione perché il progetto partisse e tutte le istituzioni (Comune di Imola, ASP, Ausl), Fondazione, che si sono subito date disponibili ad istituire il tavolo promotore, che dal 2023 si riunisce mensilmente, con una serrata periodicità di incontro che fa sì che non si abbassi l’attenzione e si mantenga vivo quel percorso necessario a creare una presa in carico sempre più mirata e vicina alle persone con demenza e ai loro famigliari e ad allargare la collaborazione con altri partner che condividono la nostra missione di comunità.

Dagli incontri è emersa la necessità di aumentare il numero dei Caffè Alzheimer, gruppi di incontro di pazienti e famigliari, animati da psicologhe dell’Associazione, che sono sia momenti di socializzazione che di vera e propria stimolazione cognitiva. Molti anni fa eravamo partiti con l’organizzazione di un Caffè Alzheimer a settimana a Imola ed uno a Castel San Pietro Terme: ad oggi ne abbiamo tre a settimana su Imola, uno a Casalfiumanese ed uno a Castel San Pietro. Permane il problema di trovare spazi gratuiti in cui svolgerli, anche a causa del fatto che è fondamentale che si svolgano a cadenza fissa e non in modo estemporaneo. Dopo la pausa estiva i Caffè si riattivano a settembre, ma durante l’estate abbiamo comunque organizzato un corso di Qi Gong, e questo mese vede finalmente anche il ravvio, dopo tanti anni, dei gruppi AMA Auto Mutuo Aiuto per i familiari e caregiver di persone affette da decadimento cognitivo, uno spazio nel quale confrontarsi con persone che condividono la complessità del prendersi cura del proprio familiare, che si svolgerà presso i locali della Fondazione Santa Caterina.

Dal tavolo è nata una partnership con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Imola finalizzato alla ricerca di luoghi cittadini di pregio dove svolgere un Caffè Alzheimer ed attività di stimolazione cognitiva, apertura alle visite dei musei sia per gli ospiti delle CRA che per i frequentatori dei Caffè Alzheimer, letture di albi illustrati a favore di anziani e bambini nell’ottica anche di creare un ponte generazionale e sensibilizzare rispetto alla malattia fin dalla più tenera età, ed infine il progetto StArt acronimo di Stimolazione cognitivo-comunicativa con l’Arte.

Un modello di rete che ottimizza le risorse pubbliche e private esistenti, integrandole tra di loro,per un obiettivo comune: fare sentire le persone con demenza e le famiglia parte di una comunità che li sostiene a tutto tondo.

Come accaduto all’inizio degli anni 2000, quando la Regione Emilia-Romagna promuoveva la nascita di nuclei specializzati e portammo a Imola le prime esperienze di Sant’Umiltà di Faenza e l’Opera Pia dei Poveri Vergognosi di Bologna, generando una progressiva crescita di interesse fino ad arrivare, grazie al fondamentale contributo della nostra Fondazione cittadina, alla costruzione di Casa Alzheimer, oggi crediamo che portando a Imola le migliori esperienze, venga offerta alla nostra città l’opportunità di apprendere dai buoni esempi. Percorrere sentieri già aperti, imitare esperienze che hanno dato risultati positivi, ancorché adattandoli alle esigenze specifiche della nostra comunità, significa risparmiare tempo, fatica e risorse, partendo da dove altri sono già arrivati.

Per questo motivo siamo davvero lieti ed onorati di ospitare ad Imola il primo Convegno Nazionale itinerante della Federazione Alzheimer Italia e invitiamo i rappresentanti istituzionali del Comune di Imola e dell’intero Circondario a partecipare a questo incontro che si terrà a Palazzo Sersanti il prossimo 20 settembre, in cui si esporranno le esperienze di alcune delle Comunità Amiche già avviate da tempo per ascoltare l’esperienza del Comune di Fano, i rappresentanti delle coop di Muggia, i supermercati di Bari, i medici di medicina generale di Codogno, la Polizia Municipale di Formigine, l’esperienza sanitaria di Baggiovara, le scuole di Abbiategrasso e Giovinazzo, i Musei toscani.

Ci sono tanti settori della vita di comunità che possono prendere spunto da queste esperienze avviate, e così deve essere per noi se si vuole continuare a crescere come Comunità Amica delle Persone con Demenza: ottenere ogni anno il logo equivale a perseverare nel valutare la malattia per quello che è, un’emergenza sociale che ci coinvolge tutti nessuno escluso, giacché siamo tutti membri della stessa comunità, una comunità che invecchia sempre di più, e se è un bene che la speranza di vita sia alta, dobbiamo fare i conti con un aumento esponenziale delle persone con deterioramento cognitivo e delle loro famiglie. Una vera epidemia di cui tutti possiamo prenderci carico: i Servizi pubblici certamente ed in primis, ma anche tutti i rappresentanti dei vari settori della vita e ciascuno di noi.

A cura di

Questa pagina è gestita da

Servizio

via Mazzini, 4

40026 Imola

Ultimo aggiornamento: 16-09-2024, 13:08

Contenuti correlati