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Si è svolta questa mattina nel parco pubblico “Parco Vittime dell’11 settembre 2001” la commemorazione delle vittime degli attentati terroristici che quel giorno colpirono gli Stati Uniti d’America.
Dopo gli interventi del sindaco Marco Panieri, del vescovo Giovanni Mosciatti e di Sabir Mohamed, Presidente della Casa della cultura islamica di Imola è stata deposta una corona alla lapide che ricorda le vittime.
Alla cerimonia hanno preso parte, fra gli altri, il vice sindaco Fabrizio Castellari, il presidente del Consiglio comunale, Roberto Visani, il vice presidente del Consiglio comunale, Nicolas Vacchi, i consiglieri comunali Chiara Sorbello, Filippo Samachini e Alan Manara, i vertici delle forze dell’ordine e i rappresentanti delle associazioni d’arma e partigiane.
“A venti anni da quella tragedia che ha sconvolto e cambiato il mondo intero occorre tenere viva più che mai la memoria di quel terribile attentato terroristico, a cominciare dal ricordo delle vittime e del sacrificio dei soccorritori, nella più ferma condanna del terrorismo e nella piena convinzione che il ricordo deve servire a far sì che quelle immagini terribili e quel dolore straziante non debbano più ripetersi. Proprio alla luce di quel tragico 11 settembre 2001 e delle recenti vicende afghane dobbiamo impegnarci tutti per alimentare, ogni giorno, i valori di libertà, democrazia, pace e sicurezza che, come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono valori indivisibili. Dobbiamo lavorare tutti insieme, istituzioni pubbliche e confessioni religiose per compiere insieme quel cammino di relazione e di dialogo, che è l’unico antidoto alla violenza ed alla guerra, e che è l’unica via per costruire una vera integrazione” ha affermato il sindaco Marco Panieri.
Da parte sua il vescovo mons. Giovanni Mosciatti ha richiamato “la necessità della integrazione, della riconciliazione e del dialogo. Non è possibile vivere sempre nell’odio, ma è necessario imparare a vivere insieme, essere “fratelli tutti” come ha richiamato papa Francesco nella sua enciclica, per scoprire ciò che ci unisce ed il valore di ciascuno di noi”.
L’intervento integrale letto da Sabir Mohamed, Presidente della Casa della cultura islamica di Imola: “Carissimi, sono passati vent’anni da quel terribile attentato alle torri gemelle e al pentagono; furono tre mila vittime, sono molto, troppo anche se fosse una sarebbe sempre tanto. Però la reazione del mondo allora fu impulsiva, sproporzionata priva di saggezza portò ad un intervento militare che ha prodotto centinaia di migliaia di vittime civili, donne, bambini anziani. Cito un dato americano. Secondo i dati del Watson Institute della Brown University, dal 2001 al 2021, le vittime civili decedute a causa delle violenze e delle conseguenze dell’intervento militare sono state circa 500.000 in Afghanistan e 25.000 in Pakistan. Le perdite della coalizione in totale 3541 in cui 53 italiani. Lo stesso rapporto spiega che i costi di questi interventi per i contribuenti statunitensi si è aggirato attorno ai 2200 miliardi di dollari! Tale quantità di denaro ha arricchito soprattutto l’industria militare e solo una minima parte di queste risorse sono state investite in sviluppo socioeconomico, istruzione e salute.
Noi abbiamo sempre sostenuto che la guerra non risolverà alcun che, tanto è vero dal 2011 nel primo mandato di Obama che la CIA tratta con i Talibani con la mediazione del Qatar che nel 2013 apre un ufficio diplomatico dell’Emirato islamico dell'Afghanistan chi ha portato alla fine di una guerra che non ha solo devastato l’Afghanistan ma anche gli Stati Uniti d’America con più di 2400 morti e più di 20.000 feriti, un tasso di suicidio molto alto tra soldati veterani e non.
Il presidente Biden ha saputo decidere di mettere fine a una guerra non solo complicata ed invincibile ma con conseguenze socioeconomiche per il suo paese senza precedente.
Dico che l’umanità non sarà che contenta… perché finalmente una guerra in meno in questo mondo. Grazie”.
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Ultimo aggiornamento: 01-10-2024, 17:35