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Dal Politecnico di Milano a Imola, per confrontarsi sul tema “Continuare a fare città” ed in particolare sulla progettualità che il Comune ha messo in campo sul versante della rigenerazione urbana.
Sono stati una quarantina gli studenti e studentesse dell’università scientifico-tecnologica milanese che, per due giorni, hanno preso parte all’iniziativa di studio, nell’ambito del lavoro di esplorazione progettuale che ha come centro la città di Imola, organizzato dal prof. Edoardo Colonna di Paliano, docente di Composizione architettonica e urbana al corso di Progettazione dell'architettonica di AUIC (Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle costruzioni) del Politecnico di Milano, e Laboratorio di Progettazione architettonica III e dal prof. Giorgio Frassine, già docente di Rappresentazione dell'Architettura del Politecnico di Milano.
“Abbiamo dato la nostra disponibilità ad attivare un Laboratorio di Progettazione Architettonica per investigare alcuni aspetti nodali legati al tema di “Continuare a fare città”, attraverso azioni progettuali che riescano a mettere in luce “l’individuazione della singolarità” che ogni città possiede, perché si tratta di un tema centrale per noi” spiega il sindaco Marco Panieri, che aggiunge “la disponibilità ad una collaborazione nasce dalla convinzione della necessità di “fusione” del rapporto didattica, ricerca e governo del territorio che assieme devono affrontare temi progettuali nodali, con l’intento di contribuire attivamente al dibattito sulla costruzione/riqualificazione della città, cercando di riattivare quel ruolo propulsore che l’università dovrebbe avere nel progettare il territorio”.
“E’ un tema particolarmente azzeccato perché solo attraverso la continua analisi della complessa stratificazione di segni di una città si riesce a rileggere il tessuto urbano attraverso i segni storici, le lacerazioni e le dissonanze delle sovrascritture pensando così di far riemergere la fisiognomica e la genealogia dei luoghi nella loro singolarità e nella interrelazione con il tessuto più ampio di cui fanno parte” sottolinea da parte sua l’arch. Alessandro Bettio, dirigente Area Gestione e Sviluppo del Territorio del Comune di Imola, che ha attivato il contatto con il Politecnico di Milano.
Due giorni molto intensi di incontri e visite
“Sono stati due giorni molto operativi, in cui gli studenti sono stati a stretto contatto con la nostra comunità, attraverso una serie di incontri che sono serviti da un lato per condividere il nostro percorso verso un progetto di rigenerazione urbana, portato avanti con gli assessori all’Urbanistica, Michele Zanelli e all’Ambiente e Mobilità sostenibile, Elisa Spada e dall’altro per conoscere la lettura che gli studenti stessi danno del nostro territorio” sottolinea il sindaco Marco Panieri, che li ha incontrati per confrontarsi con loro su questi aspetti, aggiungendo “questa è una grossa occasione anche per i nostri uffici tecnici perché permette di fermarsi e guardare la città con occhi nuovi, con chi vede i luoghi per la prima volta e si approccia a questa professione bellissima”.
Partendo dallo studio dei progetti e della cartografia, gli studenti hanno analizzato il territorio, per poter proporne la trasformazione. “Dopo il primo sopralluogo, è stato importante per loro poter “vivere” due giorni la città, anche nei diversi orari e incominciare a verificare, sul posto, le primissime ipotesi progettuali che avevano messo a punto, verificandone nessi e relazioni in situ. Il lavoro continuerà nelle aule del Politecnico, arricchito da un viaggio studio a visitare le esperienze forse oggi di punta di Social hounsing/co-housing nella zona di Zurigo, per poi arrivare alle elaborazioni finali al termine del corso, a febbraio prossimo” spiega l’arch. Alessandro Bettio.
“Nel corso dei vari incontri, gli studenti hanno condiviso non solo la necessità di un PUG (Piano Urbanistico Generale) unico per i 10 comuni del Circondario Imolese ma anche un’idea di città che attraverso la rigenerazione urbana sviluppa l’idea di “Continuare a fare città”, come dice il titolo del tema di quest’anno, costruendo un unicum tra centro e periferia, immaginando un piano urbanistico culturale, sociale ed economico che sappia mettere in valore le aree verdi, la polifunzionalità dell’autodromo e la piena funzionalità dell’Osservanza. Una città che si vuole dotare di un “piano regolatore della cultura” anche per organizzare idee e proposte che sappiano individuare contenitori e attività dedicati ai giovani” conclude il sindaco Panieri.
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Ultimo aggiornamento: 19-01-2024, 11:58