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È stata inaugurata il 2 dicembre, nella suggestiva cornice della Sala del Gonfalone presso il Palazzo Comunale, la mostra fotografica “Gli uomini che piantavano alberi”, realizzata dal Comando Carabinieri Forestale nella ricorrenza dei 200 anni dalla fondazione dell’Amministrazione Forestale del Regno di Sardegna, antenata del Corpo Forestale dello Stato transitato dal 2017 nel Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il Sindaco Marco Panieri, il Colonnello Aldo Terzi, comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna-Ferrara e curatore della mostra insieme al Prof. Pierangelo Bellettini, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Imola, Capitano Domenico Lavigna, e il Comandante del Nucleo Carabinieri Forestale di Imola Maresciallo Benito Follo. Presenti inoltre il Vicesindaco Fabrizio Castellari, l’Assessora all’Ambiente Elisa Spada, l’Assessore al Centro Storico Pierangelo Raffini oltre ai rappresentanti delle Associazioni CAI, Coldiretti, Istituti scolastici di Imola e altri.
L’esposizione, visitabile fino al 18 gennaio 2025, dal lunedì al venerdì - dalle 8.00 alle 18.30 e i prefestivi e i sabati dalle 8.00 alle 12.30, racconta la storia delle Amministrazioni forestali italiane soffermandosi sull'importanza e sul ruolo delle popolazioni della collina e della montagna nell'aumento delle foreste e nella messa in sicurezza idrogeologica del territorio italiano nel periodo compreso tra il 1920 e il 1970. Attraverso fotografie, documenti e disegni la mostra esplora temi quali la trasformazione del paesaggio, la vita e il lavoro delle popolazioni dell’Appennino, i progetti di sistemazione idraulico-forestale, la biodiversità, e l’educazione alla cultura forestale.
Un tributo alle comunità di uomini e donne che, con il loro impegno, hanno contribuito ad ampliare e tutelare il patrimonio forestale e naturale del nostro Paese.
Un momento di riflessione sulle scelte da prendere per contrastare la fragilità idraulica e idrogeologica del nostro territorio appenninico.
La mostra
La mostra, che è stata realizzata con il contributo dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e della Fondazione Cassa di Risparmio, prende spunto, nella sua denominazione, dal racconto dello scrittore francese Jean Giono, che, nel libro “L’uomo che piantava gli alberi” narra la storia d’invenzione del pastore Elzéard Bouffier che, con la sola forza del suo impegno, riesce a far nascere una foresta in un’arida vallata ai piedi delle Alpi francesi cambiandone e migliorandone il destino.
Il territorio montano italiano e in particolare quello appenninico è stato realmente trasformato dall’azione delle popolazioni montane nel corso della storia della Repubblica così come nel racconto dello scrittore francese. Il paesaggio che possiamo gustare oggi, quando camminiamo o visitiamo il nostro appenninico, ricco di verde e di foreste, è molto diverso da quello che vedevano all’inizio del novecento i nostri avi molto più simile ad un paesaggio lunare, desolato e spoglio.
L’obiettivo del progetto espositivo è quello di far conoscere, attraverso le fotografie tratte dagli archivi storici dell’Arma Forestale e da altri archivi cittadini, l’imponente lavoro di sistemazione del territorio e delle foreste realizzato dagli uomini e dalle le donne delle popolazioni dei territori appenninici insieme ai Forestali, prima nel Corpo Forestale e oggi nell’Arma dei Carabinieri; una sorta di “epopea forestale” che ha visto la provincia di Bologna al centro di un progetto di sistemazione del territorio nazionale che lo ha profondamente modificato grazie al ritorno del bosco e che oggi, nonostante i cambiamenti climatici, continua ad assicurare i suoi benefici. La gestione di questo immenso patrimonio è argomento di grande attualità come è emerso in maniera palese durante le emergenze idrauliche e idrogeologiche che hanno colpito la Regione Emilia Romagna.
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Ultimo aggiornamento: 09-12-2024, 10:51