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La sera del 25 maggio alle 20.45 al teatro dell’Osservanza, alla presenza del sindaco Marco Panieri, sarà presentato in anteprima il docufilm “Heineken Jammin’ Festival - Storia di un sogno”, ideato e realizzato da Valter Galavotti e Aris Alpi.
E’ particolarmente significativo che questa presentazione avvenga tre giorni prima del grande concerto di Vasco Rossi all’autodromo. “Questo film - sottolinea il sindaco Marco Panieri - raccontando la grande storia dell’Heineken Jammin’ Festival rilancia la vocazione musicale della nostra città in un momento molto importante. Dopo alcuni anni di sofferenza causata dalla pandemia l‘Enzo e Dino Ferrari si riproporrà come collaudata e apprezzatissima location concertistica, e lo farà ripartendo proprio da quel Vasco Rossi che il 20 giugno 1998 inaugurò la straordinaria avventura del Jammin’”.
Questo docufilm è un atto d’amore per un grande evento che è rimasto nella storia, non solo della nostra città, e che per nove anni ha proposto il meglio della musica pop rock internazionale, richiamando centinaia di migliaia di giovani accomunati dalla voglia di divertirsi, di stare insieme e di ascoltare buona musica
“Un giorno - ricorda Valter Galavotti - parlando con alcuni giovani delle band più importanti che si sono esibite a Imola nell’Heineken Jammin’ Festival, mi sono improvvisamente reso conto che per loro era come parlare della seconda guerra mondiale o della conquista della luna. In effetti sono passati 24 anni da quel fatidico 1998 della prima edizione e quei ragazzi non erano ancora nati. Proprio allora ho deciso che dovevo assolutamente fare qualcosa perché rimanesse memoria di un evento che per nove anni ha fatto sì che Imola diventasse un punto di riferimento essenziale della musica giovanile italiana e internazionale”.
Il video è nato così, semplicemente, dalla collaborazione tra Valter Galavotti (all’epoca assessore alla Cultura del Comune), che ha seguito direttamente con passione tutte le edizioni del festival e lo conosce in tutti i suoi aspetti, e Aris Alpi, un giornalista che ha messo la sua esperienza e la sua sensibilità di videomaker al servizio del progetto.
L’emozionante storia dell’Heineken Jammin’ Festival parte con le immagini del primo concerto di Vasco Rossi del 20 giugno 1998, arricchite dai commenti di un grande protagonista, Claudio Golinelli, alias ‘Gallo’, mitico bassista imolese da sempre sul palco con Vasco. Il film dà molto spazio a questo concerto rimasto leggendario: il suo unico concerto di quell’anno davanti a una folla sterminata tutta lì per lui, l’arrivo in elicottero e la mitica curva della Rivazza illuminata a giorno dagli accendini in un’atmosfera unica e irripetibile che è possibile rivivere solo grazie al film cult “Rewind”. Quel 20 giugno finiva a Imola l’epoca di Vasco “artista maledetto” e iniziava quella della megastar più famosa d’Italia, del fenomeno di massa coccolato dalla stampa e quasi intoccabile.
Il racconto di Galavotti, ambientato in un luogo rappresentativo della musica imolese, Ca’Vaina, e arricchito via via da video, interviste, documenti, spiega poi come è nato il festival e come ha preso corpo l’alleanza tra Comune di Imola, Heineken e Milano Concerti per realizzare un progetto innovativo e ambizioso in un momento in cui si poneva la necessità di ampliare l’utilizzo dell’autodromo oltre gli eventi motoristici (la parola magica era polifunzionalità). Ebbene l’Heineken Jammin’ Festival costituì l’esempio più clamoroso, celebrato (e in seguito imitato) di come un autodromo potesse ospitare un grande festival musicale.
Non c’era bisogno di spiegare a promoter e gruppi stranieri cos’era Imola, una città che aveva già dimostrato grandi capacità organizzative ospitando importanti eventi sportivi, F1 e Moto GP in primo luogo e che veniva considerata strategica anche per la posizione geografica baricentrica tra nord e centrosud e per le ottime comunicazioni autostradali, ferroviarie e aereoportuali.
Ora, inserendosi tra i più importanti festival europei, diventava anche una capitale della musica rock in grado ogni anno di portare per due o tre giorni nella nostra città decine di migliaia di giovani. Questo significava un’attenzione straordinaria dei media, un battage promozionale enorme che attraverso spot, anteprime e servizi coinvolgeva le principali testate giornalistiche e le più importanti reti televisive, la presenza a Imola di tutta la stampa specializzata e l’arrivo di tanti ospiti illustri del mondo dello spettacolo e della cultura.
Il punto di forza della manifestazione era però costituito dai programmi, davvero stellari: ogni edizione proponeva almeno una ventina di cantanti e gruppi, il meglio del panorama internazionale. Per citarne alcuni, oltre a Vasco Rossi che dopo il 1998 tornerà al Jammin’ altre due volte nel 2001 e nel 2005, altri grandi nomi: Carlos Santana, Metallica ,Bon Jovi, Robbie Williams, Iron Maiden, Lenny Kravitz, Oasis , R.E.M. , Blur , Cure ,Depeche, Muse, Red Hot Chili Peppers , Green Day, Skunk Anansie, Annie Lennox.
Va poi sottolineato il fatto che oltre ai grandissimi nomi stranieri, gran parte della nuova musica italiana è passata dal palco del Jammin’: Zucchero, Irene Grandi, Piero Pelu’, Elisa, I Negramaro, Max Gazzè, Carmen Consoli, le Vibrazioni, gli Afterhours, Subsonica, Bluvertigo, Negrita, Verdena e tanti altri.
Il film ripercorre con un pizzico di nostalgia i nove anni del Festival, fino al doloroso addio del 2006 anno in cui, per una sfortunata coincidenza, si ebbe anche l’ultima edizione del Gran Premio di Formula 1, prima del ritorno nel 2020.
Nel 2007, il più importante festival rock italiano nonostante le proteste di migliaia di fan che facevano il tifo per Imola, traslocò a Mestre, nell’ampia area del Parco San Giuliano, luogo che però non ebbe la stessa fortuna di Imola. Infatti, a Mestre su cinque edizioni solo due si svolsero regolarmente. La prima fu compromessa da una tromba d’aria che causò il crollo di otto torri per luci e amplificazioni e numerosi feriti, quella del 2009 fu annullata e quella del 2010 devastata da un nubifragio.
Nel 2012 il festival traslocava alla fiera di Rho per essere poi definitivamente cancellato nel 2013 sia per motivi economici che per la difficoltà nel mettere assieme una line-up adeguata all'evento.
A noi oggi resta il piacere e il dovere di ricordare una grande stagione della storia di Imola che per migliaia e migliaia di giovani italiani e stranieri diventò luogo-simbolo della musica giovanile.
Da una ricerca dell’istituto demoscopico Abacus, l’Heineken risultò il secondo degli eventi più graditi, dopo l’Mtv Europe Music Awards e prima del Festival di Sanremo. Terzo tra i maggiori rock-festival d’Europa, dopo i navigati Roskilde in Danimarca e Glanstonbury in Inghilterra.
“Fu davvero un grande sogno - conclude Galavotti - come suggerisce il titolo del docufilm, un sogno che vogliamo far rivivere anche a coloro i quali per motivi anagrafici non hanno potuto viverlo direttamente”.
L’ingresso è libero fino all’esaurimento dei posti. All’interno del teatro dell’Osservanza è obbligatorio indossare la mascherina FFP2.
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Ultimo aggiornamento: 01-10-2024, 16:31