Riciclo della fibra di carbonio
Il progetto, a cura di Hera Ambiente, è l’esito di una collaborazione con l'Università di Bologna e Curti S.p.A.
Il progetto
Il progetto, a cura di Hera Ambiente, è l’esito di una collaborazione con il dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna e con la Curti S.p.A. di Castel Bolognese (RA), importante realtà, tra l’altro, nella produzione di macchine automatiche per applicazioni industriali in campi differenziati, che ha progettato e curato l’impianto pilota.
Ad oggi, gli scarti derivanti dalla lavorazione della fibra di carbonio sono destinati quasi esclusivamente allo smaltimento in discarica o al recupero energetico. La sfida lanciata con il progetto dell’impianto è di grande rilevanza e ha l’obiettivo di rigenerare la fibra di carbonio recuperata mantenendo inalterate le performance di leggerezza e resistenza della fibra vergine.
Rigenerare la fibra, mantendone le caratteristiche
Potenzialmente si tratta di un materiale che può essere riciclato all’infinito, in piena sintonia con i principi dell’economia circolare.
I vantaggi sono sensibili: l’impatto ambientale complessivo di questa nuova soluzione tecnologica sarà infatti inferiore del 50% a quello delle modalità di trattamento e smaltimento comunemente adottate. Non solo: rispetto alla produzione di fibre vergini, il processo che ogni anno permetterà di ottenere almeno 140-160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata (70-80 tonnellate all’anno per ciascuna delle due linee di produzione) comporterà un risparmio energetico del 90%, con un conseguente e significativo abbattimento delle emissioni climalteranti implicate.
La fibra di carbonio viene utilizzata in numerosi settori, in primis l’automotive e il settore aerospaziale ma anche nautica, mobilità sostenibile ed eolico. Le caratteristiche di leggerezza e resistenza di questo materiale e i suoi molteplici utilizzi hanno portato a un incremento annuo del 9% della domanda di fibra vergine che difficilmente potrà essere sostenuta con una produzione da sole materie prime vergini. Da qui un vero e proprio “capacity gap”, che potrà essere colmato dalla produzione di fibra di carbonio riciclata che mantiene le stesse caratteristiche di quella vergine.
L'impianto
L’impianto innovativo coronerà una collaborazione avviata nel 2012 tra la Curti S.p.A. e il dipartimento di Chimica Industriale Toso Montanari dell’Università di Bologna che ha permesso la realizzazione di un impianto pilota e quindi una sperimentazione sul campo a Faenza che è durata tre anni.
Funzionerà attraverso un procedimento termico che libererà dalla resina, e dagli additivi aggiunti in fase di stampaggio e formatura, la fibra di carbonio, garantendo un prodotto in uscita pronto per essere riutilizzato. Il calore prodotto verrà recuperato e trasformato in energia.
Incontro pubblico
Il Comune di Imola ha promosso un incontro pubblico per condividere il progetto innovativo che utilizza un processo di pirogassificazione per la produzione di fibra di carbonio recuperata.
L'incontro si è tenuto lunedì 30 maggio 2022, al Centro sociale Zolino di Imola.